La magistratura contabile ha allertato la Regione Friuli Venezia Giulia su alcune anomalie riscontrate nella gestone del fondo speciale che la Regione ha istituito con le norme in materia di contrasto al gioco d’azzardo patologico.

Nel 2014 infatti è entrata in vigore una legge che introduce una serie di misure per contrastare il gioco patologico, tra cui gli incentivi per la riconversione delle sale ospitanti apparecchi per il gioco lecito, ovvero slot e videolotterie. Si tratta di un fondo speciale di 50.000 euro l’anno che, secondo quanto rileva la Corte dei Conti, non è stato movimentato nel periodo compreso tra il 2019 e il 2022. Ovvero nessun prelievo e aumento.

Inoltre, anche la consistenza del fondo, pari a 50 mila euro per ciascun anno risulta la medesima per gli esercizi 2020, 2021 e 2022 (con riferimento alle leggi regionali approvate nel 2019, erano invece stati autorizzati € 50.000 per il solo esercizio 2019 con la l.r. n. 16/2019, stornando questi stessi fondi dal un altro fondo speciale . La Regione a fronte delle osservazioni ha fatto sapere che nel passaggio dal 2019, anno della presentazione della proposta di legge che ha modificato quella approvata nel 2014, al 2020 era stato disposto l’accantonamento delle relative risorse come previsto dalla normativa di riferimento. Non essendosi, però, concluso l’iter della proposta di legge entro il termine dell’esercizio immediatamente successivo e dovendo pur sempre assicurarne la relativa copertura, nel 2021 così come nel 2022, il fondo è stato ridotato di un nuovo stanziamento in sede di bilancio di previsione, ritenendo che l’eventuale ritardo nell’approvazione del disegno di legge non elimini la necessità di garantirne la relativa copertura.

Niente di strano, insomma, per la Regione, ma sul quale la magistratura contabile vuole vederci chiaro. Del resto si tratta di somme che l’Amministrazione dovrebbe utilizzare per contributi finalizzati alla copertura delle spese di riconversione delle sale ospitanti gli apparecchi per il gioco lecito, che scelgono di disinstallare apparecchi per il gioco lecito.

Sono ammissibili le spese direttamente imputabili all’intervento descritto nella domanda di contributo per l’acquisto di arredi e attrezzature finalizzati alla pratica di discipline sportive associate riconosciute dal CONI o per lavori di ammodernamento, ampliamento e ristrutturazione locali. I contributi sono concessi nella misura del 90 per cento della spesa ammissibile, fino a un massimo di 5.000 euro. Ma qualcuno li ha mai chiesti? (nella foto Massimiliano Fedriga, presidente Regione Friuli Venezia Giulia)

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