Senato, Endrizzi (M5S): ‘Quali sono le motivazioni che hanno portato ad affidare ad Alberto Giorgetti la delega ai giochi?’

Senato, dl efficienza energetica nell’edilizia, ritirato emendamento Zeller

(Jamma) “Quali sono le motivazioni che hanno portato ad affidare ad Alberto Giorgetti la delega ai giochi e  quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di dirimere ogni eventuale conflitto di interessi che possa interessare membri del Governo ed esponenti di partiti politici” è quanto chiedono diversi senatori del Movimento 5 Stelle Giovanni in un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio e al ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il testo, vede primo firmatario il senatore Endrizzi, chiede inoltre: “Se il Governo intenda attivarsi al fine di evitare che le famiglie italiane (…) continuino a precipitare in vere e proprie forme di dipendenza patologia da gioco d’azzardo; e se non intenda attivarsi, con azioni di propria competenza, al fine di rivedere il vigente sistema normativo relativo al gioco d’azzardo, in particolare per gli aspetti sanzionatori e di controllo, in quanto attualmente appare insufficiente e inadeguato a controllare, contrastare e sanzionare un fenomeno dalle conseguenze economiche e sociali sempre più gravi”.

Di seguito il testo integrale dell’interrogazione:

ENDRIZZI, CASTALDI, PEPE, DONNO, CAMPANELLA, MONTEVECCHI, MOLINARI, GIARRUSSO, MORRA, CRIMI, FATTORI, CAPPELLETTI, PAGLINI, PUGLIA, MANGILI, BOCCHINO, SIMEONI, BATTISTA, BENCINI, BIGNAMI, AIROLA, BLUNDO, BULGARELLI, GAETTI, BERTOROTTA, LEZZI.

Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia e delle finanze. – Premesso che:
la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita` ;
il gioco d’azzardo, a giudizio degli interroganti, non puo` essere considerato un gioco, e` per definizione basato sulla casualità, non sollecita e non sviluppa capacità cognitive, relazionali, culturali, puo` essere considerato un comportamento «ricreazionale»;
ricreazionali sono definite anche alcune droghe in quanto la loro assunzione rende nell’immediato piu` socievoli e, come gli stupefacenti, il gioco d’azzardo agisce sulla vulnerabilita` individuale;
esso puo` dar luogo a dipendenza patologica, definita GAP (gioco d’azzardo patologico), spesso gravissima, che spinge il giocatore a giocare in maniera compulsiva;
particolarmente insidiosi risultano i giochi a minor tempo di latenza, tra cui videolottery, slot machine e giochi istantanei;
in Italia la legislazione permette il gioco, le scommesse e le lotterie solamente se autorizzate dall’autorita` pubblica. Il gioco d’azzardo e` in generale vietato nei locali pubblici, secondo la tabella dei giochi proibiti;
il gioco d’azzardo e` vietato dal codice penale (art. 721 e 718) su tutto il territorio, ma la progressiva legislazione in deroga da meta` degli anni ’90 ad oggi ha portato a una situazione a giudizio degli interroganti paradossale. Viene punita una scommessa tra amici, mentre risultano legali gli svariati miliardi di fatturato ricavati da slot machine, poker, scommesse e giochi d’azzardo di natura sempre piu` varia che in questi ultimi anni, a ritmi sempre piu` frenetici, sono stati immessi sul mercato;
secondo l’art. 721 del codice penale «sono giochi d’azzardo quelli nei quali ricorre il fine di lucro e la vincita o la perdita e` interamente o quasi interamente aleatoria»;
l’art. 720 punisce chi, senza concorrere nel reato ex art. 718, e` colto a partecipare ad un gioco d’azzardo. La pena e` l’arresto fino a 6 mesi o, in alternativa, l’ammenda fino a 516 euro. La pena e` aumentata se il reo e` sorpreso in una casa di gioco, ovvero in pubblico esercizio, ovvero sono state impegnate poste rilevanti. La condanna non consegue dalla mera condotta: e` necessaria la condizione di punibilita` dell’essere sorpresi mentre si gioca;
l’art. 718 punisce con l’arresto da 3 mesi ad un anno e con l’ammenda non inferiore a 206 euro chiunque sostenga un gioco d’azzardo ovvero lo agevoli fuori dei casi di casino` autorizzati e delle navi da crociera naviganti fuori dal bacino del Mediterraneo;

considerato che:
la facile accessibilita` al gioco d’azzardo e` riconosciuta come fattore di maggior rischio per la dipendenza patologica nella popolazione;
la giovane eta` di avvicinamento al gioco d’azzardo e` un fattore predittivo, correlato ad una maggiore gravita` nei casi che sviluppano patologia di dipendenza;
a differenza del settore dei tabacchi, pubblicita` e sponsorizzazioni sono legali e spesso sono associate ad eventi e societa` sportive molto seguiti dai giovani;
secondo una ricerca realizzata nel 2011 dal Conagga (Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo) in collaborazione con il Cnca (Coordinamento nazionale comunita` di accoglienza) e` possibile stimare che in Italia vi siano un milione e 720.000 giocatori a rischio e ben 708.225 giocatori adulti patologici, ai quali occorre sommare l’11 per cento dei giocatori patologici minorenni e quelli a rischio. Il che significa che vi sono piu` di 800.000 dipendenti da gioco d’azzardo e quasi 2 milioni di giocatori a rischio;
dalla Relazione annuale al Parlamento 2012 del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri si evince che si stanno diffondendo forme di dipendenza legate al gioco d’azzardo anche tra la popolazione studentesca, e che circa l’8 per cento dei ragazzi quindicenni gioca gia` in modo problematico, sottraendo tempo, denaro,
energie alla vita di relazione, allo studio, agli affetti;
nel 2012 e` stata effettuata una ricerca sui costi sociali del gioco patologico realizzata dall’Istituto di ricerca economica dell’Universita` svizzera di Neuchatel in collaborazione con la Corte di giustizia della Comunita` europea;
nell’indagine per quantificare i costi sociali sono state considerate numerose voci, divise in 3 categorie: costi sanitari diretti (ricorso al medico di base del 48 per cento piu` alto rispetto ai non giocatori, supporti psicologici ambulatoriali, ricoveri sanitari, cure specialistiche antidipendenza); costi indiretti (riduzione delle performance lavorative del 28 per cento maggiore rispetto ai non giocatori, perdita di reddito); costi per la qualita` della vita (problemi causati ai familiari, violenza, ansia, deficit d’attenzione, riduzione della resistenza ad altre dipendenze, indebitamento per avere i soldi con cui giocare);
visto che i dati sulla popolazione patologica svizzera sono analoghi a quelli italiani (0,5 per cento contro lo 0,8 per cento), gli esperti del Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo hanno calcolato i costi sociali per il nostro Paese: e` risultata una forbice compresa tra i 5,5 e i 6,6 miliardi di euro;
alla media dei 6 miliardi di costi sociali vanno aggiunti i mancati versamenti Iva, essendo ai giochi applicata un’imposta media dell’11 per cento rispetto al 21 per cento della maggior parte dei beni di consumo; considerando inoltre che:
dopo una battaglia legale durata quasi 5 anni, avviata dal sostituto procuratore della Corte dei conti Marco Smiroldo, che affido` l’indagine nel 2007 al Gat (nucleo speciale frodi telematiche) della Guardia di finanza, coordinato dal colonnello Umberto Rapetto, il 17 marzo 2012 la Corte dei conti ha condannato 10 concessionari del gioco a pagare penali per 2,5 miliardi per i loro disservizi del periodo 2004-2006;
da notizie di stampa (si veda «il Fatto Quotidiano» del 18 marzo 2012) si apprende che «Sono stati condannati anche i manager pubblici che avrebbero dovuto controllare: il direttore dell’Aams (Amministrazione autonoma dei Monopoli di stato) dell’epoca, Giorgio Tino, ora vicepresidente di Equitalia Gerit, e il direttore del settore giochi Antonio Tagliaferri, che e` rimasto al suo posto a fianco del direttore dell’Aams attuale Raffaele Ferrara, appena confermato da Mario Monti. La penale piu` alta, pari a 845 milioni, e` quella che dovra` pagare Bplus, la ex Atlantis World Group of Companies, societa` originaria delle Antille olandesi gestita dal catanese Francesco Corallo, vicino all’ex area An. Titolare di tre casino a Saint Maarten, sin dal momento del suo sbarco in Italia nel 2004 la Atlantis-Bplus sovrasta gli altri operatori con una quota del mercato che sfiora il 30 per cento e primeggia anche nella “multa” richiesta.
Anche i concorrenti non possono certo festeggiare: la Corte ha chiesto 120 milioni agli spagnoli di Cirsa Italia, 245 milioni per la societa` Sisal Slot, 100 milioni per Lottomatica, 150 milioni per Gmatica, 115 milioni per il gruppo Codere, 200 milioni per HBG, 235 milioni per Gamenet, 255 milioni per Cogetech, 210 milioni per Snai. Tra i dirigenti Aams sanzionati spicca con i suoi 4,8 milioni di euro l’ex direttore Giorgio Tino ma la multa piu` delicata e` quella di 2,6 milioni per Antonio Tagliaferri, il Direttore dei Giochi di Aams che si occupa della gara in corso che dovrebbe assegnare per altri 9 anni le concessioni agli stessi operatori sanzionati, con lui»;
da indiscrezioni risulta agli interroganti che Snai avrebbe offerto le somme di 30.000 e 45.000 euro a due esponenti dei principali partiti dell’attuale maggioranza di Governo;
il primo firmatario del presente atto di sindacato ispettivo, in data 22 maggio 2013, intervenendo in Aula al Senato a fine seduta, ha evidenziato l’esigenza di evitare condizionamenti dei rappresentanti delle istituzioni da parte di aziende operanti nel settore dei giochi ed ha posto all’attenzione il conflitto di interessi tra politica e industria del gioco d’azzardo e il trasparire di una precisa volonta` del Governo di assegnare nuovamente la delega al sottosegretario Alberto Giorgetti. In detto intervento si affermava che il 7 maggio 2013 Matteo Iori, Presidente del Conagga, commentava in rete: «Ben sette Ministri (…) fanno parte di una fondazione, che si chiama VeDro` , finanziata anche da due multinazionali del gioco di azzardo, Lottomatica e Sisal. Letta ricevette 15.000 euro di contributi riferibili al titolare di Hbg, la quale e` una delle piu` grandi aziende del gioco d’azzardo. Il nuovo Ministro Bray e` anche direttore della rivista Italianieuropei, gia` sostenuta da importanti contratti pubblicitari con le industrie del gioco d’azzardo. Nel nuovo Governo a chi andra` la delega ai giochi d’azzardo? Sara` forse casualmente scelto il nuovo sottosegretario Alberto Giorgetti? Giorgetti non sarebbe nuovo alla delega ai giochi, la tenne per anni sotto il Governo Berlusconi con grande piacere dell’industria del gioco»;
dal dossier del Conagga e da inchieste giornalistiche, come si puo` leggere in un altro articolo de «il Fatto» del 22 maggio 2013, oltre al gia` citato intervento in Aula del Senato, si apprende che Snai avrebbe «finanziato regolarmente: Gianni Alemanno, Margherita, Udc, Ds, Mpa e Gianni Cupe` rlo e Pd. Ci sono ex politici e loro parenti entrati nel business: Augusto Fantozzi, presidente Sisal, Vincenzo Scotti, che lancio` “Formula Bingo” insieme a Luciano Consoli, uomo di fiducia di D’Alema. Francesco Tolotti dell’Ulivo che con Nannicini, Vannucci, Salerno e Gioacchino Alfano, nel 2007 riuscı` a far modificare il Testo Unico che regola le slot machine; (…) l’onorevole Laboccetta, poi Massimo Ponzellini (…) Antonio Cannalire, proprietario della Jackpot Game che a Milano gestiva sale da gioco d’azzardo insieme alla Finanziaria Cinema, di proprieta` di Marco Jacopo Dell’Utri, figlio di Marcello Dell’Utri». Si ricorda il Governo Berlusconi che liberalizzo` i giochi d’azzardo on line, e qualche giorno dopo la Mondadori acquisı` «il controllo del 70 per cento di Glaming», che opera nel gioco d’azzardo on line. Si legge: «Non possiamo omettere Pellegrino Mastella, figlio di Clemente Mastella, che attraverso Sgai e Betting 2000 dei fratelli Renato e Massimo Grasso avvio` altre aziende di gioco. Fra queste King Slot e Wozzup, poi indagate per gravissimi reati»;
si affermava nell’intervento parlamentare citato: «Cari colleghi, sono certo che la stragrande maggioranza di voi non ha alcun legame di lobby e condivide l’urgenza di una stretta normativa contro slot machine e giochi on line, che lucrano con gravissimi danni per cittadini, famiglie e per i loro figli. Il Movimento 5 Stelle attende dal Governo nei fatti la coerenza di cui oggi e` politicamente legittimo dubitare»;
Alberto Giorgetti, Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze, nonostante le proteste e le richieste delle associazioni impegnate contro la piaga sociale ed economica del gioco d’azzardo, ha ricevuto la delega alle accise, ai giochi, ai monopoli di Stato e all’Agenzia delle dogane,
si chiede di sapere:
quali siano le motivazioni che hanno portato ad affidare ad Alberto Giorgetti le deleghe menzionate;

quali iniziative il Governo intenda assumere al fine di dirimere ogni eventuale conflitto di interessi che possa interessare membri del Governo ed esponenti di partiti politici;
se il Governo intenda attivarsi al fine di evitare che le famiglie italiane, attratte dal miraggio del facile e immediato arricchimento in una situazione di massima crisi economica accompagnata da pesante disoccupazione, continuino a precipitare in vere e proprie forme di dipendenza patologia da gioco d’azzardo;
se non intenda attivarsi, con azioni di propria competenza, al fine di rivedere il vigente sistema normativo relativo al gioco d’azzardo, in particolare per gli aspetti sanzionatori e di controllo, in quanto attualmente appare insufficiente e inadeguato a controllare, contrastare e sanzionare un fenomeno dalle conseguenze economiche e sociali sempre piu` gravi.

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