Scommesse, Corte d’Appello di Taranto: “nessun reato di esercizio abusivo di attività di scommessa: l’intermediario non ha la consapevolezza di porre in essere una condotta delittuosa”

Tuttavia, il possesso di atti autorizzativi, anche se insufficienti, la complessità della vicenda e le incertezze interpretative fanno venir meno l’elemento soggettivo del reato, non sussistendo per l’agente la consapevolezza di porre in essere una condotta delittuosa”.]]>

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