“Una competizione esportiva può essere tante cose e si può svolgere in vari luoghi, di conseguenza la fiscalità va gestita in modo diverso. Posso parlare di fiscalità degli eventi esportivi sotto il punto di vista dello sport, ma non sempre questi sono riconducibili ad eventi sportivi. Attualmente un legislatore che non valuti la potenzialità di strumenti quali Twitch non ha capito cosa si sta facendo oggi. I ragazzi che praticano gli esport non vogliono sottrarsi al pagamento delle imposte, loro vogliono essere in regola e contribuire all’economia dell’Italia. Quello degli esport, è giusto dirlo, non è un mondo extraterrestre”.

Lo ha detto Paolo Rendina, avvocato tributarista del Foro di Torino, membro del Tavolo di lavoro sport e terzo settore presso il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, responsabile nazionale formazione consulenti dello sport, intervenendo a Lecce presso l’Università del Salento al convegno “La fiscalità internazionale, fra sport, esport e gaming”.

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