(Jamma) Il gioco d’azzardo torna a bussare alle porte di Muggia. L’ex cartoleria in via Verdi, a un centinaio di metri dal duomo e dal Municipio, ha svuotato i locali per trasformarsi a breve in un esercizio di tutt’altro tipo. Tutto fa pensare ad un ritorno di fiamma del business del gioco, il quale aveva già allarmato la cittadina rivierasca nel novembre del 2011 per l’apertura di tre sale in pieno centro storico.
L’allarme, lanciato dall’associazione Impronta Muggia, rientrò dopo l’emanazione di un regolamento comunale che vincola la concessione della licenza per le sale da gioco alla condizione che esse non siano ubicate entro 500 metri da scuole primarie e secondarie, impianti sportivi, parrocchie ed altri centri di aggregazione giovanile, nonché luoghi di culto, residenze per anziani e case di cura.
Così la giunta Nesladek provvide a frenare la proliferazione delle slot machine, per tutelare le fasce più “a rischio” della popolazione – soprattutto minori ed anziani – dalle patologie legate al gioco compulsivo. Insomma, invasione respinta. Eppure, i lavori in corso nel foro dell’ex cartoleria hanno fatto drizzare le antenne a più di qualche muggesano. In effetti, di recente, gli uffici comunali hanno ricevuto la documentazione relativa ad una prossima apertura che sembra essere orientata al gioco d’azzardo. “A cento metri dal duomo, nonostante il regolamento?”, si chiederà qualcuno. L’assessore al commercio e alle attività produttive di Muggia, Stefano Decolle, risponde: «Non può trattarsi di slot machine: il nostro documento parla chiaro. Però, viceversa, le sale scommesse sono di competenza della Prefettura, non dei comuni».
Il Comune, nella fattispecie, non è tenuto a rilasciare una licenza preventiva ai nuovi gestori; esso, invece, ha a disposizione 30 giorni dopo l’apertura dell’attività per verificare se la stessa può considerarsi a norma. «Vedremo: intanto non abbiamo più ricevuto notizie», assicura l’assessore.
