Per il Pdl, la copertura finanziaria per eliminare l’Imu arriva dal gioco

(Jamma) Lo chiamano «modello Roma». Ed è quello al quale il governo sta guardando con attenzione per risolvere il rebus dell’Imu. Cioè come abolirla sulla prima casa, così come chiede il Pdl, senza riaprire la voragine del debito. Cosa che, tra l’altro, i contabili europei non permetterebbero. Nella capitale il sindaco Alemanno ha di fatto cancellato l’imposta per 376mila famiglie. Abolizione immediata perché già da giugno non pagheranno più nulla. Come hanno fatto lo spiega Andrea Augello, senatore Pdl ma soprattutto mente «finanziaria» del sindaco. «L’operazione è stata possibile grazie a un extragettito di 116 milioni di euro, frutto della revisione catastale imposta da una legge del governo Berlusconi del 2004. E che ristabilisce un principio di equità: una casa di 100 metri quadrati a piazza Navona non può avere lo stesso valore di una uguale a Fidene». L’aggiornamento ha riguardato 170 mila immobili, dei quali 70 mila sono prime case, 20 mila seconde case mentre per il resto si tratta di edifici commerciali, negozi, alberghi e uffici quasi tutti in centro. «In termini reali – continua Andrea Augello – sono state aggiornate solo poco più dell’8% di prime case». Ma quei numeri hanno permesso di esentare un terzo dei romani dal pagamento dell’Imu. Cioè i nuclei familiari che hanno un reddito Isee fino a 15 mila euro. «Ma attenzione – avverte ancora Andrea Augello – sono famiglie che hanno uno stipendio annuo che si aggira “realmente” fra i 30 e i 40 mila euro, solo che quella cifra viene “abbattuta” perché ci sono figli a carico, disoccupati o disabili. Per fare un esempio si tratta di nuclei in cui il padre è un impiegato statale di medio livello e la moglie lavora magari part-time». Insomma non sulla soglia della povertà come potrebbe sembrare.

Un’operazione che, secondo il senatore del Pdl, si può tranquillamente esportare a livello nazionale. «Noi come Pdl abbiamo presentato una serie di proposte che garantivano la copertura dei circa 4 miliardi che servono per togliere l’imposta sulla prima casa. E gran parte arrivava dai balzelli sul gioco d’azzardo. Se il governo non se la sente di tagliare subito completamente l’Imu può pensare a quello che abbiamo fatto a Roma, esentando almeno le famiglie con reddito Isee più basso». I costi per una operazione di questo tipo non sembrerebbero comunque proibitivi. «Si tratta di mettere una posta che oscilla tra gli 800 milioni e un miliardo e 200 milioni – spiega ancora Andrea Augello – Ma l’impatto sociale sarebbe enorme perché si andrebbe incontro a una fascia di popolazione che si trova realmente in difficoltà».

 

 

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