Si è svolto in Aula alla Camera l’esame dell’articolo 13 della Delega fiscale inerente il riordino del gioco pubblico e delle proposte emendative ad esso presentate. Di seguito il resoconto integrale:

PRESIDENTE. Passiamo all’esame dell’articolo 13 e delle proposte emendative ad esso presentate.

Se nessuno chiede di intervenire, invito il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI, Relatore. Parere contrario o invito al ritiro su tutti gli emendamenti.

PRESIDENTE. Il Governo?

MAURIZIO LEO, Vice Ministro dell’Economia e delle finanze. Parere conforme al relatore.

PRESIDENTE. Passiamo all’emendamento 13.1 Quartini. Ha chiesto di parlare l’onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Tramite lei, mi rivolgo al Vice Ministro e ai relatori di questa delega fiscale che, con una certa attenzione, durante la discussione generale hanno ascoltato l’intervento specifico che ho fatto sul tema dell’azzardo. Abbiamo tutti chiaro – penso – quanta ipocrisia ci sia rispetto al tema dell’azzardo. Già il fatto che quest’articolo, tra parentesi, riporti scritto “Giochi” la dice lunga perché, guardate, i giochi sono divertimento, l’azzardo invece è pericolo, rischio e stress e non andrebbe chiamato gioco, come abbiamo detto durante la discussione generale. L’ipocrisia sta anche nel fatto – ricordiamocelo sempre – che ciò che incassiamo con l’azzardo lo spendiamo tutto, interamente, nella cura delle conseguenze che l’azzardo determina. Ecco la prima ipocrisia: facciamo cassa sul dolore e sulla sofferenza di almeno un milione e mezzo di famiglie. Questo non è accettabile e dobbiamo vincere questa ipocrisia. Noi rivendichiamo che nel decreto Dignità abbiamo eliminato la pubblicità sull’azzardo, ma io non riesco a chiamarlo “gioco”, è una cosa impossibile chiamarlo “gioco” perché si sta parlando di qualcosa di drammatico. Oltretutto, ci siamo inventati – ecco un’altra contraddizione – l’idea del gioco lecito, perché non si poteva chiamare “gioco d’azzardo” dal momento che l’azzardo è un reato penale. Quindi, ecco un’altra contraddizione, una specie di ossimoro, e si va a far cassa su questa roba. È esploso il gioco d’azzardo, non a caso, quando si è cercato di fare cassa per ricostruire dopo il terremoto d’Abruzzo – non so se vi ricordate – e proprio in Abruzzo, proprio a L’Aquila, abbiamo la situazione più martoriata in termini di soggetti affetti da disturbo da azzardo. Questo è un dato di fatto. Su questo emendamento noi puntiamo molto in termini di capacità del sistema di tutelare gli interessi pubblici e soprattutto in tema di salute e di prevenzione, per prevenire l’illegalità legata all’azzardo e l’azzardo minorile, che, secondo alcune stime, stanno crescendo in maniera preoccupante e significativa, e anche per prevenire il riciclaggio dei proventi di attività criminali. Con questo emendamento, quindi, noi chiediamo di dar seguito essenzialmente a ciò che ci suggeriscono la Corte dei conti e l’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo. Chiediamo semplicemente questo. Nonostante quello che ho detto e nonostante sia assolutamente discutibile, da un punto di vista etico e morale, fare cassa su questa roba, noi vi chiediamo almeno di vigilare. Del resto, la salute dovrebbe essere sempre un elemento sovraordinato rispetto alla natura fiscale dei provvedimenti. Questa ci sembra assolutamente una richiesta di buonsenso.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l’onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà, per un minuto.

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Intanto vorrei sottoscrivere questo emendamento e vorrei ricordare a quest’Aula e al Governo che il problema del gioco d’azzardo minorile – ma non solo minorile – è una piaga della nostra società. Nelle nostre regioni e nelle nostre città c’è, in questo momento, tra l’altro, di crisi economica, una situazione critica: i giovani e i meno giovani stanno purtroppo spendendo i loro soldi con la speranza di poter fare ingenti vincite. È anomalo che un Governo non punti a far approvare questo emendamento, che va proprio nella direzione della tutela dei cittadini, della tutela dei più fragili e della tutela dei minori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Presidente, per sottoscrivere questo emendamento e far presente una cosa che abbiamo discusso anche in Commissione finanze e che voglio ripetere in Aula. Noi non comprendiamo perché, come ci è stato detto, in Commissione finanze, uno dei motivi per cui si implementa e, comunque, si investe ancora sul gioco d’azzardo sia quello di combattere la criminalità. La nostra domanda è: perché, invece, si dice “no” alle droghe leggere, che sono un modo per combattere in modo concreto la criminalità? Se vale per il gioco d’azzardo, dovrebbe valere per tutto. Questo ci lascia estremamente perplessi.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.1 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Passiamo all’emendamento 13.2 D’Alfonso.

Ha chiesto di parlare l’onorevole D’Alfonso. Ne ha facoltà.

LUCIANO D’ALFONSO (PD-IDP). Grazie, Presidente. Intervengo per cercare di facilitare una lettura coordinata tra le ragioni che hanno portato questo emendamento e l’articolo di riferimento all’interno della legge delega di riordino del sistema fiscale. Come mai, all’interno di una legge delega che si occupa di riordino fiscale, compare il tema-titolo della raccolta del gioco pubblico, l’articolo 13 (Giochi)? Perché, attraverso la raccolta del gioco pubblico si contribuisce alla pretesa, alla raccolta fiscale, alla raccolta erariale. Quale è la ragione di questo emendamento? L’emendamento, che sottoscrivo ma che è condiviso anche dai colleghi del gruppo parlamentare di appartenenza, pone il tema di un’urbanistica da favorire e deliberare, con il protagonismo degli enti locali, per quanto riguarda l’apertura di questi siti per la raccolta del gioco pubblico. In tal modo si intende evitare che, nei luoghi frequentati da soggetti portatori di fragilità e debolezza, come possono essere i bambini, gli adolescenti e coloro i quali non hanno strumenti di lettura critica della realtà, e in corrispondenza di scuole e di ospedali, nascano o possano sorgere punti di raccolta del gioco pubblico.

Questo emendamento compone la norma scritta dal Governo e dalla maggioranza con questa norma innovativa, stabilendo che gli enti locali possano procedere a inibire, evitare, disciplinare questa commistione, perché si tratterebbe di una commistione che rende bersaglio coloro i quali sono portatori di debolezza e fragilità. Mi ricordo la velocità, l’istantaneità con cui i relatori, anche con lo sguardo degli uffici partecipi istruttori, dissero di no. Io vorrei dire al rappresentante del Governo, al Vice Ministro Leo e, di nuovo, ai relatori di fare una riflessione su questo. Altrimenti, si verificherà, come tante volte accade, che quando poi si determinano vicende drammatiche, tragiche, come quella che ha riportato il collega dei 5 Stelle per L’Aquila, in Abruzzo, ma anche altre vicende che generano l’istituto utilizzato della patologia o, addirittura, al livello di alcuni territori, di vera e propria rottura di civiltà, siamo portati a fare norme neroniane, emotivamente indotte. C’è il dramma e procediamo a una norma spintonata. Cogliamo l’occasione adesso, ragionando, ragionevolmente, soppesando, proporzionando, per dire che sarebbe giusto dare luogo a competenze compiute agli enti locali che conoscono il territorio e sanno com’è fatto il territorio. I metri quadrati sono conosciuti dai sindaci. Si sente?

PRESIDENTE. Chiedo scusa, se i tecnici vogliono cortesemente intervenire per farci capire cosa è successo. Onorevole D’Alfonso, può cambiare microfono, per cortesia? Proviamo con l’altro microfono se funziona meglio. Prego, lo alzi. Passi all’altro. Proviamo. Non va bene. Abbia pazienza un attimo, i tecnici cortesemente. Chiedo scusa, i tecnici mi dicono che c’è bisogno di una piccola sospensione, diciamo 5 minuti, per passare al sistema di riserva dell’audio, visto che il principale non va. Sospendo pertanto la seduta, che riprenderà alle 10,10.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Prego onorevole D’Alfonso.

LUCIANO D’ALFONSO (PD-IDP). (…). Escludo che siano state le lobby delle realtà di raccolta del gioco pubblico a bloccare la tecnologia al servizio della democrazia e della Repubblica. Detto questo, con l’emendamento si proponeva di precisare la competenza in capo agli enti locali della cosiddetta materia dell’urbanistica dei centri di raccolta del gioco pubblico, poiché soltanto i comuni hanno la compiutezza conoscitiva, hanno i dati, le informazioni e il quadro delle carte dell’edilizia e dei documenti tecnici che permettono di sapere dove sono le scuole e gli ospedali e quali sono le distanze. Voglio dire a quest’Aula e anche alla memoria storica di quest’Aula, nonché alla competenza dell’attuale rappresentante del Governo, che noi, financo per l’apertura delle tabaccherie, rispettiamo il distanziamento. Non so quanti dei presenti hanno contezza di questo: per aprire una tabaccheria c’è bisogno di un distanziamento di 100 metri dalla tabaccheria più vicina. E perché non sarebbe immaginabile organizzare una limitazione nella densità urbanistica tra sale di raccolta del gioco pubblico, scuole e strutture che erogano il diritto alla salute? Con l’emendamento, sottoscritto e condiviso non solo dal Partito Democratico, noi chiediamo che all’articolo 13 ci sia questo irrobustimento di poteri, di doveri e di competenze in capo agli enti locali.

Ho richiamato anche la sollecitudine eccessiva con la quale i pareri istruttori hanno detto di no. Io penso che sarete voi del Governo e coloro che seguiranno questo dossier per conto della maggioranza parlamentare a riesaminare questo dossier e magari lo dovrete fare sotto l’impulsività di qualche tragedia, di qualche vicenda che metterà, purtroppo, alla berlina anche la questione della fragilità che esplode in alcune città del nostro Paese.

PRESIDENTE. Onorevole, concluda,

LUCIANO D’ALFONSO (PD-IDP). Ha richiamato prima – e concludo – il collega del 5 Stelle che a L’Aquila c’è stato un primato negativo da questo punto di vista. Allora l’emendamento, se potete, riconsideratelo alla luce di queste sottolineature.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Iaria. Ne ha facoltà.

ANTONINO IARIA (M5S). Grazie, Presidente. Chiedevo solo se posso sottoscrivere questo emendamento e ricordare anche un caso specifico della nostra regione, il Piemonte, e anche della città di Torino. Nel 2016 è stata approvata una legge che restringeva, appunto, la possibilità di aprire sale gioco e limitava tantissimo l’apertura di questo tipo di attività, specialmente se legata alla vicinanza a luoghi sensibili. Vi ricordo solo un dato: dopo l’approvazione di questa legge, nel 2016, si è risparmiato circa mezzo miliardo di euro di gioco d’azzardo in meno, che è tantissimo. Quindi, questo tipo di attività funziona.

Purtroppo, la giunta attuale di centrodestra della regione Piemonte ha ribaltato questa legge e siamo tornati al solito far west dell’apertura di sale slot machine e di aumento del gioco d’azzardo. Quindi, io non capisco perché tutto questo favoritismo verso questa problema che esiste e che, tra l’altro, attacca le persone più fragili, le persone più povere delle nostre città. Tra l’altro, all’epoca anche la minoranza di centrodestra di Fratelli d’Italia della giunta Cirio era favorevole a non riaprire questo tipo di far west e a eliminare questo vincolo della distanza. Adesso mi sembra, invece, che qui in Parlamento forse pensate di far cassa con questo tipo di attività e avete cambiato idea.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l’onorevole Fornaro. Ne ha facoltà.

FEDERICO FORNARO (PD-IDP). Sì, a titolo personale per sottoscrivere l’emendamento del collega D’Alfonso e chiedere un supplemento di riflessione al Governo e al relatore. Mi pare che nell’ambito di una legge delega ci possa stare assolutamente questo riferimento e questo ampliamento specificativo della delega alle scuole e ai centri frequentati dai soggetti più vulnerabili. Questa è una questione molto importante. Questo emendamento non è strumentale. Dunque, chiedo davvero che il Governo e il relatore possano ripensarci.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Merola. Ne ha facoltà.

VIRGINIO MEROLA (PD-IDP). Sempre a titolo personale per caldeggiare una riflessione ulteriore del Governo su questo tema, perché con questo emendamento insistiamo che deve essere prioritaria la tutela degli interessi pubblici generali in tema di salute e introduciamo un concetto per quanto riguarda le scuole e i centri frequentati dai soggetti più vulnerabili, che, oltretutto, è già compreso negli accordi con la Conferenza Stato-regioni, che dal 2017 attendono un’applicazione.

PRESIDENTE. Prendo atto che anche l’onorevole Gribaudo intende sottoscrivere l’emendamento. Ha chiesto di parlare l’onorevole Grimaldi. Ne ha facoltà.

MARCO GRIMALDI (AVS). Grazie, Presidente. Per sottoscrivere, a nome di Alleanza Verdi e Sinistra, questo emendamento e per chiedere l’accantonamento, se è possibile, e un’ulteriore riflessione. Io credo che sulla pelle dei più deboli e dei più fragili si sia già giocata una partita davvero truccata, una partita che ci dice che in un Paese, in cui per anni si è discusso se aggiungere o no un casinò in ogni regione, si è passati, invece, ad avere un casinò a ogni angolo della strada.

Chiediamo da tempo di ridurre i tempi di apertura di quei luoghi, chiediamo da tempo i distanziometri dai luoghi sensibili, chiediamo da tempo una riflessione su quella tassa che è una tassa sulla povertà, una tassa sulla crisi che è ancora più alimentata dall’inflazione. Chiediamo a tutti voi di non essere ipocriti su un tema così sensibile come il gioco d’azzardo patologico. Per questo siamo onorati di sottoscrivere questo emendamento e vi chiediamo un’ulteriore riflessione sul gioco d’azzardo patologico.

PRESIDENTE. Visto che è stato richiesto l’accantonamento, chiedo ai relatori il parere rispetto alla richiesta di accantonamento fatta dall’onorevole Grimaldi. Prego, onorevole Gusmeroli.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI, Relatore. Parere negativo.

PRESIDENTE. Onorevole Grimaldi, lei insiste per votare la richiesta di accantonamento? No.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.2 D’Alfonso, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Prima di proseguire oltre, colgo l’occasione per salutare, a nome di tutta l’Assemblea, il professor Federico Faggin, che assiste ai nostri lavori dalle tribune, accompagnato dalla moglie Elvia Sardei. Ricordo all’Assemblea che il professor Faggin è l’unico italiano presente al Computer History Museum di Mountain View e ha ricevuto la medaglia nazionale per la tecnologia e l’innovazione dal Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, per l’invenzione del microprocessore. Grazie, professore.

Passiamo alla votazione dell’emendamento 13.3 Quartini.

Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l’onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Ci tocca constatare che il Governo e la maggioranza fanno opposizione all’opposizione, come spesso ho detto in quest’Aula, perché il fatto che ci sia questo meccanismo di ostilità assoluta nei confronti di emendamenti di buonsenso è veramente imbarazzante. Si sta parlando di una piaga così importante, qual è quella dell’azzardo, che sicuramente in una legge delega dovremmo riuscire a definire dei perimetri per contenerla in termini di disagio, eppure, non se ne fa niente, degli emendamenti che vengono proposti.

Pensiamo un attimo, per esempio, al fatto che l’Italia, pur essendo al dodicesimo posto per reddito, è prima in Europa nel triste primato dell’azzardo; l’Italia è al primo posto in termini di primato nell’azzardo e al quarto posto nel mondo. Al primo posto ci sono gli Stati Uniti d’America, al secondo posto c’è la Cina, al terzo posto c’è il Giappone e, poi, arriva l’Italia, con una raccolta attuale di circa 130 miliardi; di questi 130 miliardi, il 25 per cento viene distribuito tra concessionarie e cassa dello Stato. È una cosa inaccettabile, lo ripeto, inaccettabile. Oltre a tutto, quello che lo Stato recupera lo deve spendere a causa delle conseguenze dell’azzardo.

Allora, Presidente, in un’ottica che noi rivendichiamo di antiproibizionismo – ma antiproibizionismo non vuol dire: libera tutti; non vuol dire assolutamente che lo Stato, poi, se ne lava le mani, anzi, in un’ottica antiproibizionista, lo Stato cerca di normare i fenomeni -, in questo emendamento, noi chiediamo di provare a contenere e limitare i danni da azzardo, da “azzardo”, ricordatelo, non da gioco, ma da azzardo, perché di questo si tratta. Dovrebbero essere chiamate sale scommesse, sale dell’azzardo, non sale giochi, ricordiamocelo sempre.

Noi chiediamo, per esempio, in questo emendamento, che vengano fatti un monitoraggio e un contenimento della raccolta; si suggerisce che vengano fatte delle tessere personali obbligatorie, in assoluta tracciabilità dei dati, anche per consentire un rafforzamento dell’autoesclusione per chi ha sviluppato un problema importante; chiediamo che vengano fatti dei tetti di spesa collegati al reddito; chiediamo che venga presa in considerazione la possibilità di limitare i massimi per ogni puntata; chiediamo che la durata delle giocate e delle partite sia un po’ più lunga, perché sappiamo benissimo che il sistema di implementazione e di induzione del gioco risponde ai tempi di latenza delle varie puntate, rispetto a quando giocano, e al loro esito e, quindi, da questo punto di vista si cerca di dare un ordine di contenimento.

È un emendamento di buonsenso e voglio ricordare che, oltre a questo, si chiede anche che vengano eliminate in maniera totale le scommesse su competizioni riservate ai minori. Perché avviene anche questo; ancora oggi, si possono fare scommesse anche su competizioni che riguardano i minori. Quindi, la questione è di assoluto buonsenso. È veramente imbarazzante che non si riesca a capire quanto può essere significativo dare un segnale in questa direzione. Quindi, io chiedo al Governo di rifare una riflessione su questo; del resto, non sono mai entrati, né in Commissione, Presidente, né in Aula, nella discussione generale, nel merito di queste questioni.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.3 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.5 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.6 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Passiamo alla votazione dell’emendamento 13.7 Quartini. Ha chiesto di parlare l’onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Presidente, ancora nella logica di contenere i problemi legati all’azzardo, sottolineo il fatto che l’invarianza di gettito ci mette davvero in una difficoltà enorme, perché per rendere il gettito invariato, ovviamente, ci tocca indurre il gioco d’azzardo, ci tocca indurlo e, addirittura, lo stiamo facendo anche per la ricostruzione delle zone alluvionate. Si sta facendo, di nuovo, lo stesso errore che avevamo fatto per il terremoto dell’Abruzzo.

In questo emendamento, nella logica, che noi riteniamo sia assolutamente virtuosa e di buonsenso, di contenere i danni da azzardo, chiediamo che il Governo, in questa delega, possa assumersi un ruolo importante rispetto alle possibilità di controllo. Infatti, noi sappiamo che, nell’ambito dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, i controlli sui vari luoghi dove ci sono le scommesse vengono fatti ogni 10 o 12 anni, il che vuol dire che ci sono fughe importanti, anche rispetto alle norme attuali che ne consentono l’autorizzazione. Quindi, da questo punto di vista, ci sembra assolutamente doveroso fare un paio di operazioni che possano aiutare anche questi maggiori controlli; una, è quella di ridurre il numero dei luoghi dove si possa azzardare e concentrarli in maniera tale che si possano fare più rapidamente e più velocemente i vari controlli e si possa ridurre una diffusione così capillare come quella che oggi abbiamo in termini di sale scommesse; l’altra cosa che si suggerisce è che questi luoghi si specializzino in tipologie specifiche di servizi di azzardo, perché si è visto che laddove si mescolano le varie possibilità di servizi di azzardo c’è più probabilità che si faccia un passaggio da un servizio a un altro.

Mi spiego meglio: se in una sala scommesse di tipo ippico ci si mettono anche le slot, ci si mettono anche i “Gratta e Vinci” è evidente che c’è uno stimolo e un continuo rinforzo ad azzardare di più. Quindi, in questo senso, l’emendamento va in questa direzione. Dà un perimetro di possibilità di contenimento e di controllo rispetto alle sale d’azzardo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l’onorevole Pavanelli. Ne ha facoltà.

EMMA PAVANELLI (M5S). Grazie, Presidente. Vorrei chiedere di poter sottoscrivere questo emendamento e vorrei solo chiedere al Governo di poter riconsiderare questo emendamento. Le nostre regioni, per la maggior parte gestite e governate da questa stessa maggioranza, spendono una grande quantità di fondi proprio per contrastare la ludopatia, e alcuni comuni governati sempre dal centrodestra hanno emanato regolamenti comunali o regionali valutando un distanziamento tra centri di gioco d’azzardo. E allora, se lo fanno i comuni e lo fanno anche le regioni, e sappiamo anche che il costo per contrastare la ludopatia è un costo sociale, che ricade su tutti i cittadini, forse anche il Governo dovrebbe rivedere la propria posizione.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrelli. Ne ha facoltà.

FRANCESCO EMILIO BORRELLI (AVS). Sì, per sottoscrivere l’emendamento e per sottolineare una cosa. Ci è stato detto che uno dei motivi per cui si implementa il gioco d’azzardo è per contrastare la criminalità, eppure in questo emendamento si chiede di fare controlli pesanti. Trovo un po’ contraddittorio esprimersi da una parte in un modo e poi, rispetto a controlli e a possibilità di fare verifiche in modo serrato, poiché sappiamo benissimo che la criminalità si annida assolutamente in questo mondo, invece non si esprime parere favorevole a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Grazie, Presidente, solo per apporre la mia firma a questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Pellegrini. Ne ha facoltà.

MARCO PELLEGRINI (M5S). Grazie, Presidente, per sottoscrivere l’emendamento.

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendo di parlare, passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.7 Quartini, con il parere contrario della Commissione e Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Passiamo all’emendamento 13.8 Quartini. Ha chiesto di parlare l’onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Mi riallaccio a quanto ha detto il collega onorevole Borrelli…

PRESIDENTE. Cambi microfono, per favore.

ANDREA QUARTINI (M5S). Presidente, va bene così?

PRESIDENTE. No, non va bene. Chiedo lumi ai tecnici. Abbia pazienza un attimo, onorevole Quartini, chiediamo ai tecnici. Provi con uno dei due estremi, cortesemente.

ANDREA QUARTINI (M5S). Mi sembra che vada bene adesso?

PRESIDENTE. Adesso sembrerebbe di sì…no, no, non va, non va. Provi il primo della fila, per cortesia, su uno dei due lati. No, dobbiamo sistemarlo. Tecnici, per cortesia. Colleghi, dobbiamo sospendere di nuovo, per 5 minuti. Sospendo la seduta fino alle ore 10,41.

PRESIDENTE. La seduta è ripresa. Siamo all’emendamento 13.8 Quartini. Aveva chiesto di intervenire l’onorevole Quartini. Ne ha facoltà. Onorevole, ci riproviamo. Prego.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente mi sembra che ora stia andando bene il microfono…

PRESIDENTE. Non lo diciamo, non lo diciamo…

ANDREA QUARTINI (M5S). Poc’anzi mi stavo riallacciando a quanto ha evidenziato l’onorevole Borrelli, che suggeriva come fosse sostanzialmente in contraddizione l’idea stessa dell’azzardo legale, rispetto al contenimento di fenomeni di criminalità. A parte il fatto che nessuno è riuscito a dimostrare questo, anzi, è solo presuntivo, come è stato detto anche dalla procura nazionale; generalmente, si è visto, invece, che i fenomeni criminosi della criminalità organizzata, soprattutto in un’ottica anche di riciclaggio di denaro sporco, in realtà infiltrano in maniera pesante proprio il gioco d’azzardo legale, proprio l’azzardo legale. Allora, in questo senso – e, se la Presidenza me lo consente, con questo intervento faccio delle considerazioni anche sugli emendamenti 13.9 e 13.10 – e in questo contesto, presentiamo questi tre emendamenti, proprio con lo scopo di arginare il rischio della criminalità organizzata, nell’ambito dell’azzardo legale.

PRESIDENTE. Ascoltiamo l’onorevole Quartini, per cortesia. Mi scusi, onorevole Quartini. Prego, prosegua.

ANDREA QUARTINI (M5S). L’emendamento 13.8, infatti, chiede, in questa delega fiscale, di dare piena applicazione alle indicazioni che sono emerse dalle Commissioni bicamerali antimafia della XVII e XVIII legislatura, in particolare sull’antiriciclaggio. Questo è l’emendamento che votiamo subito. L’emendamento successivo, il 13.9, chiede di estendere le richieste dei requisiti delle normative antimafia a tutti i partner contraenti appalti o subappalti, rispetto alle concessioni, mentre l’emendamento 13.10 chiede di fare controlli preventivi sul personale, istituendo anche dei registri, per esempio, nell’ambito della prevenzione del cosiddetto doppio gioco. Spesso è stato osservato che alcuni soggetti che lavorano nelle sale dell’azzardo deviano gli utenti anche nell’ambito dell’illegalità. In tal senso sono 3 emendamenti che contrastano la criminalità organizzata, che si è infiltrata – come ben sappiamo, ci sono diversi esercizi che sono stati chiusi in Sicilia e in Puglia, proprio per infiltrazione criminale – nell’ambito dell’azzardo legale. Anche soltanto pensare di non prendere in considerazione questi emendamenti è in piena e assoluta idiosincrasia e in assoluta contraddizione rispetto al fatto che vogliamo promuovere la legalità. Da che parte sta la maggioranza? Da che parte sta il Governo? Dalla parte della legalità o della parte dell’illegalità? Noi chiediamo norme specifiche per contrastare il fenomeno mafioso e criminale all’interno del gioco d’azzardo, anzi, all’interno dell’azzardo, che sta creando problemi immensi al minimo per un milione e mezzo di famiglie e per due milioni e mezzo di famiglie aggiuntive in termini di problematicità, con danni enormi, oltre che alle famiglie, all’erario stesso. In questa contraddizione, accettare l’ipotesi di contrastare le mafie nell’ambito dell’azzardo è il minimo sindacale che noi chiediamo al Governo e alla maggioranza. Da che parte state?

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l’onorevole Cafiero De Raho. Ne ha facoltà.

FEDERICO CAFIERO DE RAHO (M5S). Grazie, Presidente, a titolo personale, non solo per sottoscrivere l’emendamento, ma anche per sottolineare quanto importante sarebbe che nelle norme fosse inserita la necessità che tutti coloro che operano nella filiera dei giochi, quindi anche i cosiddetti installatori, i produttori e i distributori, rispondano ai requisiti di cui all’articolo 94 del codice degli appalti. Quindi, la previsione che non ci siano cause di decadenza, di sospensione e via dicendo e non ricorra una delle condanne per reati di mafia ed altro. Sarebbe necessario anche per i dipendenti all’interno delle case da gioco, per tutti nell’ambito delle slot machine. Ultimi due spot: tessera sanitaria per tutti, per chiunque voglia usare slot machine e, terzo punto, banca dati dei giocatori d’azzardo. Questo lo lancio qui così, ma poi ne parleremo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Piccolotti. Ne ha facoltà. Per sottoscrivere, credo di aver capito.

ELISABETTA PICCOLOTTI (AVS). Grazie, Presidente. Se i presentatori sono d’accordo, vorrei sottoscrivere a nome di tutto il gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra e vorrei anche ricordare che in tema di gioco d’azzardo ci sono state delle dichiarazioni ambigue e preoccupanti del Ministro Abodi sul tema del cosiddetto – da lui – diritto alle scommesse sportive. Quindi, ritengo particolarmente importante che l’Aula approvi questo emendamento.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l’onorevole Aiello. Ne ha facoltà.

DAVIDE AIELLO (M5S). Grazie, Presidente. Intervengo a titolo personale per sottoscrivere l’emendamento. Lo ritengo molto importante perché si chiede al Governo di recepire le indicazioni da parte della Commissione bicamerale antimafia della XVII e della XVIII legislatura in tema di contrasto al fenomeno del gioco d’azzardo, un campo in cui le associazioni criminali sono molto presenti e soprattutto riescono a riciclare enormi quantità di denaro. Quindi, ci aspettiamo da parte del Governo un cambio di parere su questo emendamento. Ovviamente intendo sottoscriverlo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Colosimo. Ne ha facoltà.

CHIARA COLOSIMO (FDI). Grazie, Presidente, per chiedere al Governo se c’è la disponibilità ad accantonare l’emendamento in questione, per poterlo un attimo verificare insieme.

PRESIDENTE. Chiedo ai relatori della Commissione sulla richiesta di accantonamento dell’onorevole Colosimo.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI, Relatore. Mi spiace, parere contrario (Commenti).

PRESIDENTE. Governo?

MAURIZIO LEO, Vice Ministro dell’Economia e delle finanze. Va bene, accantonarlo.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI, Relatore. Accantonato.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare, a titolo personale, l’onorevole Cappelletti. Ne ha facoltà.

ENRICO CAPPELLETTI (M5S). Presidente, prendo atto che è accantonato, ma volevo sottoscriverlo a nome del gruppo.

PRESIDENTE. Va bene. Avverto che il gruppo MoVimento 5 Stelle ha esaurito tutti i tempi previsti dal contingentamento, Essendone stata fatta richiesta, la Presidenza concederà a tale gruppo un tempo aggiuntivo pari ad un terzo rispetto al tempo originariamente assegnato al gruppo medesimo dal contingentamento.

Allora, relatori, mi comunicano che il 13.9 va accantonato perché insiste sulla questione. Quindi, diamo per acquisito l’accantonamento degli emendamenti 13.8 e 13.9 Quartini. Relatore, prende nota? Perfetto.

Siamo ora all’emendamento 13.10 Quartini. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.10 Quartini, con parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Passiamo alla votazione dell’emendamento 13.11 Quartini.

Ha chiesto di parlare l’onorevole Quartini. Ne ha facoltà.

ANDREA QUARTINI (M5S). Grazie, Presidente. Con questo emendamento ritorniamo sul tema delle distanze, dai luoghi sensibili, di sale d’azzardo, sale scommesse e luoghi dove si azzarda. Sappiamo benissimo che la strategia utilizzata è fare cassa da parte dei vari soggetti che vogliono implementare e indurre l’azzardo. Spesso le troviamo in aree molto sensibili, per esempio, vicino ai compro oro oppure alle scuole oppure alle chiese oppure a luoghi particolarmente frequentati. Anche vicino ai bancomat vengono concesse e autorizzate le aperture di sale d’azzardo e sale scommesse. Noi interveniamo anche in sostegno a evidenze. Il collega Iaria prima segnalava l’evidenza importante della prima regione, che ha adottato una legge regionale di contrasto all’azzardo, il Piemonte, che proprio grazie a queste misure ha dimostrato che si può contenere molto il gioco, perché è la disponibilità che genera e induce la possibilità di azzardare. La stessa cosa è successa in Toscana, che è la seconda regione che ha condotto un’operazione importante in termini di osservatorio sull’azzardo. Allora, nel sostenere questo, io credo che lo Stato debba dare delle indicazioni più precise e più adeguate rispetto al concetto di proteggere i soggetti fragili, vulnerabili e a rischio dall’induzione dell’azzardo. Semplicemente questo. È una cosa già approvata, già sperimentata, quindi non è una misura nuova, ed è virtuosa. Mi meraviglia davvero che non ci sia questa sensibilità da parte della maggioranza e da parte del Governo.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Ciani. Ne ha facoltà.

PAOLO CIANI (PD-IDP). Grazie Presidente. Approfitto di quest’ultimo emendamento sull’azzardo, non solo per ringraziare il collega ed i colleghi che li hanno presentati, ma per fare qualche piccola riflessione su questo argomento. In questi anni, nel nostro Paese questo tema è stato presentato in maniera molto diversa. Già 10 anni fa, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali parlava del gioco di azzardo patologico come di una dipendenza comportamentale, eppure noi, in questi 10 anni, abbiamo assistito in Italia a una sorta di normalizzazione dell’offerta, cioè a un cambiamento culturale rispetto a questo tema. Il collega parlava già del termine “gioco”: il gioco non è niente di più bello e di più innocente di quello che svolgevamo da bambini; il gioco non porta a disturbi mentali o a dipendenze comportamentali. Quindi, c’è un pezzo di Paese – se voi visitate il sito dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli scoprite che c’è una parte dedicata al gioco – che ci presenta tutte le varietà e le possibilità legali del gioco d’azzardo. Ma poi c’è un’altra parte di Stato – il Ministero della Salute, l’Istituto superiore di sanità, i centri antiusura delle diocesi – che conosce il gioco d’azzardo patologico sotto un’altra lente. In questi anni, il nostro Paese è andato avanti in questa doppia veste. Non parlo del tema della possibile criminalità organizzata – anche se ringrazio la presidente della Commissione Antimafia di aver acceso un faro, almeno accogliendo la richiesta di accantonamento di questi temi – però vorrei sottolineare come tutto questo non sia normale e non possa essere vissuto nella quotidianità come se non colpisse tantissimi nostri concittadini, tante persone normali e comuni. Esiste ormai una certa letteratura di persone, figli, mogli e coniugi che raccontano la vita di persone che si sono rovinate quotidianamente. E poi permettetemi di dire che in questi ultimi anni – lo diceva molto bene il collega D’Alfonso – si è discusso sul distanziometro all’interno delle città, ma questo riguarda il tema della normalizzazione della proposta perché, se un bambino esce da scuola e si trova davanti tutte le macchinette, se a un anziano che va al centro anziani succede la stessa cosa, è normale che si entri e che si giochi, si tratta di un’offerta come tante altre. Ma questa non è un’offerta come tante altre poiché conduce a una vera e propria malattia. L’ultimo punto che vorrei sottolineare è quello dei lavoratori. Soprattutto in questi anni di pandemia ci è stato detto che bisognava aiutare questo settore economico perché c’era un grave problema per i lavoratori. Ditemi, fatemi vedere o portatemi in un bar o in una tabaccheria che ha assunto un lavoratore per mettere le macchinette: non ce n’è uno. Allora, questo è un tema falso. Inoltre, bisogna tutelare i lavoratori delle sale scommesse perché andate a vedere come lavorano; andate, la sera tardi, in una periferia delle nostre città, entrate in una di quelle sale e vedete come lavorano quei lavoratori, oltre gli orari di lavoro, occupandosi di tutto. Allora, non usiamo questo argomento dei lavoratori. L’azzardopatia non è un gioco e, come tale, va affrontata.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.11 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Prima di passare alla votazione dell’articolo 13, chiedo ai relatori ed al Governo i pareri sugli emendamenti 13.8 e 13.9 Quartini, precedentemente accantonati.

ALBERTO LUIGI GUSMEROLI, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sull’emendamento 13.8 Quartini ed esprime parere favorevole sull’emendamento 13.9 Quartini.

PRESIDENTE. Il Governo?

FEDERICO FRENI, Sottosegretario di Stato per l’Economia e le finanze. Il parere del Governo è conforme a quello dei relatori.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l’onorevole Colosimo. Ne ha facoltà.

CHIARA COLOSIMO (FDI). Grazie Presidente. Per sottoscrivere l’emendamento 13.9 Quartini, ringraziare il relatore ed il Governo e segnalare all’Aula che queste sono le azioni che insieme possiamo fare per combattere nei fatti la mafia e la criminalità organizzata in tutti i suoi gesti.

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.8 Quartini, con il parere contrario della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera respinge.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento 13.9 Quartini, con il parere favorevole della Commissione e del Governo.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva.

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’articolo 13, nel testo emendato.

Dichiaro aperta la votazione.

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione.

La Camera approva.

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