(Jamma) Servizi trasmessi dai telegiornali, inchieste di trasmissioni televisive, posizioni assunte nel corso di convegni organizzati ad hoc, dichiarazioni di esponenti politici: il dibattito sui rischi legati al gioco è diventato in questo periodo a senso unico. A volte, tuttavia, alcuni di questi interventi sembrano quantomeno pretestuosi. “E’ singolare” osserva a tal proposito l’avv. Stefano Sbordoni, legale esperto di gaming, “che pur avendo partecipato in prima persona ai lavori che hanno portato alla compilazione dell’impianto regolamentare vigente, alcune associazioni di tutela dei consumatori oggi assumano queste posizioni che sembrano inconsapevoli”. E ancora, osserva a Agimeg, che “peraltro le posizioni assunte sulle problematiche connesse al gioco – benché oltranziste – sono talmente rette e morali che chiunque volesse sostenere il contrario si esporrebbe a feroci critiche, a prescindere dalla validità delle opinioni espresse. Eppure il settore del gioco in questo periodo è esposto quanto non mai a un pressing continuo e per alcuni aspetti esasperato. Tanto da far sorgere il grave dubbio – che spero possa essere fugato – che il vero business possa celarsi dietro ai numeri che circolano in libertà sulla diffusione delle ludopatie e sui danni sociali del gioco”.
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