Il direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Roberto Alesse intervistato dalla rivista Beemagazine illustra le opportunità offerte dagli Stati Generali, in programma per la fine di giugno.

Accennando alla riorganizzazione interna dell’Agenzia e della sua proiezione internazionale, si sofferma sulla collaborazione istituzionale con la Guardia di Finanza e la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, nonché della delega fiscale racchiusa nella legge 111 del 2023 e dei suoi decreti attuativi.

“Gli Stati Generali daranno alle associazioni di categoria la grande opportunità di dire la loro sui numerosi e complessi ambiti in cui è impegnata l’Agenzia. Mi auguro che sia un’occasione per volare alto e per ricevere contributi e spunti utili ad aprire una riflessione di sistema e per capire se si può lavorare a una regolamentazione ancora più soddisfacente. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli vuole dare il massimo contributo possibile alla crescita del Paese e l’attuazione della delega fiscale in materia di giochi, accise e dogane, e molto si sta già facendo in tal senso, è l’approdo finale per definire questa fase storica”, ha detto Alesse.

Il lavoro dell’ADM viene, spesso ed erroneamente, associato a quello svolto dalla Guardia di Finanza. In realtà, tra le due amministrazioni ci sono punti di incontro ma anche differenze sostanziali. Ci aiuta a capire quali?

L’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Guardia di finanza sono “pezzi” fondamentali dello Stato. Insieme facciamo tantissime cose a presidio del territorio e della legalità. Dall’unione nasce la forza e, nel rispetto reciproco delle competenze fissate dalla normativa, gestiamo la complessa materia doganale. Sotto la mia direzione è stato dato impulso alla collaborazione interistituzionale e si è posta fine a una certa fibrillazione che, a livello centrale, non aveva ragione di esistere.

L’Agenzia è sotto la vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il quale ha collaborato per scrivere la delega fiscale e il decreto sul riordino dei giochi. Ci dice, in sintesi, cosa cambierà?

“Mi lasci dire che il dominus della delega fiscale racchiusa nella legge 111 del 2023, e di gran parte dei decreti attuativi, è il viceministro Maurizio Leo. Con lui e con i suoi uffici tecnici lavoriamo da tempo per riordinare tutte le materie di competenza dell’Agenzia. Dobbiamo rendere un grande servizio al sistema Paese, che ha bisogno di una legislazione chiara, coerente, semplificata e moderna, che contribuisca a contemperare le esigenze del bilancio con quelle della legalità e della tutela della salute. Con riguardo specifico al settore dei giochi pubblici, comparto vitale per l’economia italiana, abbiamo già provveduto a riformare il cosiddetto “gioco a distanza”. Ora, però, è tempo di portare in Conferenza unificata Stato-Regioni un progetto organico di riforma dell’intero settore del “gioco fisico”, che merita parità di condizione, così da mettere a bando anche queste gare. Non è una missione impossibile ed è arrivato il tempo di raggiungere l’intesa, non si può più prescindere dall’esigenza di regolamentare in modo omogeneo anche questa realtà. L’Agenzia farà la sua parte con determinazione”, conclude.

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