Le concessioni ippiche Giorgetti e Bersani: cronaca di una morte annunciata.

Di Stefano Sbordoni

 

Il Consiglio di Stato rinvia a novembre la maxi udienza su ced e ctd

 

(Jamma) Finalmente, dopo circa sei mesi la gara per i 2000 negozi ippici e sportivi si sta per concludere. Lo scorso mercoledì 24 aprile è stata pubblicata la lista provvisoria delle Società aggiudicatarie dei diritti messi a bando. Due le incognite che ancora caratterizzano questa “garetta” (così denominata affettuosamente dagli addetti ai lavori): 1) i soggetti che andranno a sorteggio per tentare di prendere quattro dei diritti rimasti; 2) l’esito dei ricorsi pendenti proposti dagli esclusi per vizi di forma nella presentazione delle domande. Ma seppure vicini al traguardo, non è ancora il caso di dire che i giochi sono fatti. Resta infatti da ridisegnare la rete di raccolta del gioco pubblico. Quelle concessioni ippiche e sportive che rappresentavano il cuore della raccolta legale del gioco pubblico, con buona pace di CTD e loro supporters politico-giudiziali sono andate in pensione, e la rete legale da qui a qualche mese sarà composta da: 1) negozi bersani sportivi; 2) negozi bersani ippici; 3) negozi giorgetti; 4) nuovi negozi 2000 che potranno offrire TUTTI i prodotti ippici e sportivi regolamentati da ADM. E se tutti speriamo (e per primo chi scrive) che il completamento della “garetta” sarà cruciale per la pulizia di posizioni di privilegio ingiustificate (leggi CTD e affini) che hanno prodotto danni quasi irreparabili, sia per lo sforzo enorme che hanno richiesto che per il vantaggio che hanno accumulato, quelli che oramai neanche sperano sono gli operatori della rete ippica, convinti che se prima della gara erano in sofferenza, con l’attivazione dei 2000 negozi non potranno che peggiorare. Tra i motivi di questo scoramento, le inutili concessioni c.d. giorgetti. Molti degli operatori che hanno partecipato alla gara per ottenere la concessione sportiva, sperando di poter proseguire l’attività iniziata tra il 1999-2000, sono titolari anche di una concessione c.d. giorgetti (acquisita nel 2009). Si ritrovano dunque con un inutile “doppione” in casa, che non si può cedere ne restituire. Queste concessioni (frutto di una scellerata lotta lobbistica tra presunti furbacchioni) scadranno nel 2016, e per altri tre anni i concessionari si ritroveranno ad affrontare inutili spese (canone di concessione, prestazione della garanzia) ed a gestire due concessioni, anche se sarebbe loro sufficiente la nuova concessione che ha la stessa durata ed è completa di tutti i prodotti. Costi inutili dunque, che in questo periodo storico non ci si può proprio permettere. Ma non si può neppure mollare. Bisogna dunque credere in questo restyling della rete, che – hai visto mai – potrebbe essere accompagnato dalla ricostruzione dell’ippica, talmente avvitata su se stessa da non rendersi più conto che il suo alimento è proprio quella scommessa che oramai sembra aver perso tutto il proprio appeal, con le conseguenze note. Il suggerimento è di procedere tempestivamente prevedendo sia una “rottamazione” con ammortamento per le concessioni giorgetti, sia la possibilità per queste di offrire anche i prodotti su base sportiva che miri alla ottimizzazione della distribuzione territoriale dell’offerta. Del resto anche il Legislatore intende perseguire i seguenti obiettivi:

1) la sostanziale integrazione fra giochi su base ippica e sportiva, gia’ determinata dalla legge n. 88/09 riguardo il gioco on line, e da ultimo ribadita nel decreto legge n. 16/12 convertito con integrazioni e modificazioni nella legge n. 44/12;

2) una maggiore capillarita’ della rete distributiva di tali giochi senza forme di intermediazione, contrastando il gioco illegale;

3) integrare le entrate erariali ottimizzando la raccolta di gioco pubblico, canalizzato in circuiti leciti.

Con provvedimenti mirati e semplici infatti si potrebbe arrivare alla cruciale scadenza del 2016 con una rete più ordinata e sana, e senza correre il rischio di far collassare l’offerta di gioco su base ippica. Una rete ordinata e sana che potrebbe contrastare in maniera propositiva anche l’offerta dei CTD, in concomitanza con l’intervento post “garetta” tanto atteso.

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