Cosa sanno i più giovani di prestiti, tassi d’interesse, carte revolving, mutui, etc..? E come gestiscono il proprio denaro in un mondo caratterizzato da una forte instabilità finanziaria, nel quale sono purtroppo la categoria più in difficoltà economica? E inoltre a chi si rivolgono per raccogliere informazioni di carattere economico – finanziario e per le decisioni più importanti che riguardano risparmi e investimenti?

Dalla survey commissionata a Nomisma da Esdebitami Retake– con l’obiettivo di indagare le abitudini di spesa, la conoscenza e la consapevolezza delle dinamiche finanziarie della Generazione Z (18 – 25 anni) in Italia – è emerso un quadro estremamente allarmante di una fascia d’età caratterizzata da entrate limitate, spese elevate e scarse conoscenze delle dinamiche economico – finanziarie. Questa generazione va in cerca di punti di riferimento, in primis tra le mura domestiche, faticando però a reperire informazioni affidabili e autorevoli. La ricerca è stata presentata oggi, 25 ottobre, nell’ambito delle iniziative del mese dell’educazione finanziaria, una manifestazione promossa dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria del MEF – Ministero dell’economia e finanza.

Secondo il sondaggio, “[…] 8 su 10 abbiano avuto negli ultimi 12 mesi denaro da gestire in autonomia.“. L’entrata media è stimata attorno agli 842 euro, ma non arriva nella maggior parte dei casi dal solo stipendio. Nel 57% dei casi sono proventi da attività lavorativa, ma per un buon 37% sono regali ricevuti, e circa il 30-32% da una “paghetta” o comunque da somme di denaro date all’occorrenza dalla famiglia. Quindi quasi la metà dei redditi sono occasionali, e dettati anche dalla fortuna, se si conta che il 12% degli intervistati “[…] dichiara di ricavare guadagni da vincite a scommesse, giochi e lotterie.“.

Oltre al denaro non sempre garantito, c’è la questione lavoro. Meno del 40% dei ragazzi ha un’occupazione lavorativa più o meno stabile, di conseguenza nel complesso resta elevato il supporto da parte della famiglia nella copertura delle spese mensili: ben il 62% di chi lavora e il 72% di chi non lavora non riesce infatti a far fronte alle spese mensili, anche per una frequente difficoltà a gestire in modo consapevole l’equilibrio tra risorse disponibili e spese.

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