“Accogliamo con grande favore questa risoluzione perchè riconosce il valore del nostro settore e anche perchè si focalizza su un comparto specifico come quello degli e-sport. Quello che serve al settore è un approccio su misura, non deve esserci un copia e incolla di altre normative. Serve un approccio snello che tenga conto delle nostre peculiarità. Noi facciamo parte dell’industria culturale creativa e questo deve essere il nostro posizionamento. Soprattutto siamo un settore transanzionale ed è molto difficile tracciare i confini tra quello che succede in Italia e quello che accade negli altri paesi. Secondo noi un punto di riferimento imprescindibile per qualsiasi legislazione nazionale è la risoluzione adottata dal Parlamento Europeo alla fine del 2022. Questa, dopo aver definito gli e-sport come parte del settore dei videogiochi e parte del settore culturale, creativo e dei media, stabilisce un principio molto importante, ovvero che il settore degli e-sport è diverso da quello degli sport, per cui serve un approccio su misura. Sicuramente deve esserci una regolamentazione e una risposta adeguata è stata data dal disegno di legge 970, presentato alla Commissione Cultura del Senato, dal titolo ‘Regolamentazione delle competizioni videoludiche’. Sconsigliamo la creazione di una lega e-sport nazionale, perchè si va verso un modello sportivo che poco funziona nel campo degli e-sport. Infine bene le misure di sostegno, ma servono approfondimenti”.

Lo ha detto Thalita Malagò, direttrice generale di IIDEA, audita dalle Commissioni riunite Cultura e Lavoro della Camera sulla risoluzione riguardante l’introduzione di una disciplina degli e-sport.

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