“Vi è poi il «valore sociale» dello sport: viviamo nella società dell’isolamento da smartphone, in cui è possibile che ciascuno viva per conto proprio quasi tutte le ore della vita da sveglio, perché quando dorme vive da solo comunque. Allora, nella società di questo autoisolamento, lo sport costringe le persone a stare insieme e fare cose insieme, favorendo soprattutto nei giovani, ma non solo, virtù come la pazienza e la capacità di accettare l’altro e di concentrarsi, cosa che manca molto oggi nelle scuole. Nello sport non esiste, al contrario dei videogiochi, il game over; si riparte sempre un’altra volta, quindi chi perde oggi può sempre sperare di vincere domani.”Vi è poi il «valore sociale» dello sport: viviamo nella società dell’isolamento da smartphone, in cui è possibile che ciascuno viva per conto proprio quasi tutte le ore della vita da sveglio, perché quando dorme vive da solo comunque. Allora, nella società di questo autoisolamento, lo sport costringe le persone a stare insieme e fare cose insieme, favorendo soprattutto nei giovani, ma non solo, virtù come la pazienza e la capacità di accettare l’altro e di concentrarsi, cosa che manca molto oggi nelle scuole. Nello sport non esiste, al contrario dei videogiochi, il game over; si riparte sempre un’altra volta, quindi chi perde oggi può sempre sperare di vincere domani”. Lo ha detto in Aula il senatore Luigi Spagnolli (Aut (SVP-Patt, Cb, SCN)), durante la sua dichiarazione di voto nell’ambito della discussione del ddl “Modifica all’articolo 33 della Costituzione, in materia di attività sportiva”.

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