Rendiconto generale. Uras (Misto): “Previste coperture inique, come la riduzione degli ispettori per contrastare il gioco illegale”

(Jamma) La manovra di assestamento del Bilancio prevede un sensibile incremento di spesa di dubbia capacità produttiva e una forte contrazione delle entrate connessa agli effetti delle politiche economiche recessive. Così giudicano il Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2012 i senatori Luciano Uras e Loredana De Petris del gruppo Misto che hanno presentato un ordine del giorno nel quale chiedono al Governo di impegnarsi a predisporre nell’ambito dei provvedimenti della prossima sessione di bilancio un insieme di misure organiche di politica economica che superino le politiche di austerity a favore di interventi ed investimenti di sostegno alla domanda, al lavoro, ai redditi, alla lotta alla povertà.

Secondo i senatori, molte coperture sono incerte e inique. “Vengono ridotti – scrivono – di 20 milioni i finanziamenti per assumere nuovi ispettori da impegnare nel contrasto all’evasione fiscale, riduzione che si porta dietro altri 10 milioni che erano stati stanziati per incentivare la mobilità e le trasferte del personale impiegato nel contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, al lavoro nero, al gioco clandestino mentre, viceversa, è prevista una sanatoria per le società che gestiscono le slot machine che dovevano pagare 98 miliardi di euro di multe e sanzioni per non avere collegate le slot al cervellone dei Monopoli di Stato, cifra che prima è stata ridotta drasticamente dalla Corte dei Conti a circa 2,5 miliardi ed ora con l’attuale ulteriore mega sconto, dovranno pagare solo 600 milioni. Tra di loro anche società gestite da personaggi in odore di mafia.

Data l’incertezza, in particolare di questi pagamenti e dell’adesione delle società concessionarie dei giochi alla sanatoria prevista, si è dovuti ricorrere ad una clausola di salvaguardia che autorizza il Governo ad aumentare l’importo degli acconti Ires e Irap e delle accise per complessivi 1,5 miliardi di euro. A novembre, dunque, saranno possibili aumenti degli acconti Ires ed Irap e delle accise. Il decreto ha fatto, dunque, un grosso favore ai ricchi ed alla rendita, distribuito un po’ di risorse del tutto insufficienti ai cassintegrati in deroga ed a poche migliaia di “esodati”, mentre ha aumentato la pressione fiscale a carico dei ceti popolari”.

 

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