(Jamma) Per bingo, casino, poker e scommesse in rete arriva il primo giro di vite dell’Unione europea: il Parlamento di Strasburgo, riunito in seduta plenaria, ha detto sƬ a una proposta di risoluzione non legislativa.Ā Licenziando la risoluzione presentata a giugno in Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO, relatore: AshelyĀ Fox) il Parlamento passa la palla alla Commissione europea, dando praticamente carta bianca alla direzione generale Mercato interno, titolare del pacchetto “gambling”. L’esecutivo comunitario, infatti, ĆØ in procinto di rivolgere agli stati membri delle raccomandazioni sulla tutela dei consumatori.
Per prima cosa, il pericolo – sottolinea la risoluzione approvata il 10 settembre – non proviene solo dai paesi extra Ue. Il Parlamento chiede quindi alla Commissione e agli stati membri di prendere provvedimenti soprattutto contro l’offerta illegale interna.
La novitĆ suggerita nella risoluzione consiste in un sistema di registri nazionali interoperabili di “autoesclusione” per il giocatore compulsivo, che consentano, fra l’altro, l’autoesclusione e la fissazione di limiti personali di perdita e limiti personali di tempo. Tali registri devono essere accessibili alle autoritĆ nazionali e agli operatori di gioco d’azzardo titolari di licenza. Ogni cliente che si autoescluda o che sorpassi i propri limiti di gioco presso un operatore di gioco, avrebbe la possibilitĆ di essere automaticamente autoescluso da tutti gli altri operatori legali. Qualunque meccanismo per lo scambio d’informazioni personali sui giocatori problematici dovrebbe ovviamente operare nel rispetto della privacy.
La risoluzione, perĆ², non riguarda solo laĀ ludopatia. Il provvedimento, infatti, si focalizza sulla sicurezza delle transazioni economiche effettuate durante le partite, problema altrettanto spinoso. Per evitare truffe, si rende necessario il controllo dei dati bancari o di altri identificativi, da effettuare prima dello svolgimento di ogni attivitĆ di gioco d’azzardo.
Viceversa, devono essere definite soluzioni di pagamento sicure e tracciabili comuni, e di blocco delle transazioni finanziarie per proteggere i consumatori dagli operatori illegali.
Spetta ancora alla Commissione l’introduzione di standard comuni di sicurezza uniformi e paneuropei per l’identificazione elettronica e i servizi di verifica elettronica transfrontalieri.Ā Ecco perchĆ© il Parlamento si dice favorevole alla proposta della Commissione per una direttiva sull’identificazione e l’autenticazione elettroniche, che consentirĆ l’interoperabilitĆ dei sistemi nazionali, ove esistenti.Ā Le procedure di registrazione e di identificazione siano ottimizzate e rese piĆ¹ efficienti, per garantire meccanismi d’identificazione efficaci e impedire che un giocatore abbia account multipli, o per sbarrare l’accesso dei minori.Ā Incoraggiata, inoltre, la condivisione di best practices tra gli Stati membri sulle misure di esecuzione, ma anche la creazione di “liste nere” di siti illegali, cui impedire l’accesso dei giocatori.
Il Parlamento invita il Consiglio ad accelerare i negoziati sulla proposta della Commissione per una direttiva relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo diĀ riciclaggioĀ dei proventi di attivitĆ criminali e di finanziamento del terrorismo (COM(2013)0045), prendendo in considerazione tutte le tipologie diĀ gioco d’azzardo, comprese quelli online.
L’eurodeputata CristianaĀ Muscardini, Portavoce del Movimento Conservatori Social Riformatori, commenta cosƬ la relazione Fox durante la Sessione Plenaria di Strasburgo: āBisogna migliorare i controlli sui legami tra le organizzazioni criminali e le case da gioco, e deve essere monitorato il dilagare delle scommesse e del gioco su internet dove i minorenni sono difficilmente controllabili. Anche l’utilizzo di slot machines andrebbe limitato, data l’illusorietĆ psicologica di una maggiore facilitĆ di vincita che porta invece tante persone sul lastrico. L’Unione europea deve intervenire per riportare il gioco d’azzardo sui binari della legalitĆ e della tutela della salute dei cittadini, limitando il proliferare di comportamenti dannosi e favorendo il senso di responsabilitĆ all’interno degli Stati Membri e per questo ā conclude Muscardini – ribadisco la necessitĆ di vietare ogni pubblicitĆ sia attraverso i sistemi televisivi che attraverso quelli informaticiā.