Imu, le multe ai concessionari delle slot ‘dirottate’ sul decreto per l’abolizione della seconda rata?

 

(Jamma) I soldi giunti dai concessionari di giochi che hanno aderito alla sanatoria, versando il 30% della multa che è stata loro inflitta nel 2012 dalla Corte dei Conti per il distacco dalla rete Sogei, potrebbero essere usati per garantire le coperture necessarie a cancellare la seconda rata Imu . Ma in questo caso a rimanere scoperta sarebbe la rata precedente, per la cui abolizione si era appunto progettato di utilizzare gli introiti della sanatoria. E’ quanto si legge sull’ Huffingtonpost.

Da dovunque la si tiri la coperta rimane comunque troppo corta. Affinché martedì prossimo il decreto Imu vada in porto è necessario tuttavia individuare perlomeno i 300 e passa milioni con cui garantire l’esenzione promessa agli agricoltori: quella sui fabbricati rurali, 32 milioni appena, è già stata confermata, ma mancano i soldi per i terreni agricoli. Il Nuovo centrodestra di Alfano, all’interno del quale il ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo rappresenta una figura chiave, preme affinché si trovi una soluzione. Accontentare la neo-formazione, in questo momento, equivale a salvaguardare la stabilità dell’esecutivo. Fanno meno paura al contrario i 500 milioni richiesti all’ultimo dai Comuni, in seguito al pasticcio delle aliquote Irpef, per reperire i quali peraltro ora come ora servirebbe un autentico gioco di prestigio.

Sul conto messo a disposizione del Mef i concessionari di giochi hanno versato 340 milioni, anziché 600 come stimato dal governo inizialmente. Prevista una clausola di salvaguardia, in caso di gettito insufficiente, attraverso la quale raccogliere la parte di denaro mancante. Clausola che però potrebbe riguardare tutti e seicento i milioni che lo Stato si aspettava d’incassare, il che comporterebbe un rincaro delle accise sulla benzina di poco inferiore ai 2 punti percentuali, ma che consentirebbe nel contempo di liberare i soldi delle slot, così da usarli per far quadrare i conti (e le coperture) altrove.

Una strada, quest’ultima, che tuttavia non convincerebbe appieno. Dal ministero fanno sapere che la clausola di salvaguardia dovrebbe servire a coprire solo la parte di gettito mancante (240 milioni) e che l’incasso ottenuto con la sanatoria quindi non potrebbe essere destinato a scopi diversi rispetto a quelli preventivati. Per destinare i soldi in questione ad altri scopi il Mef precisa che andrebbe varata una nuova disposizione legislativa.

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