Gigli (SCPI): “Senza gli introiti della sanatoria alle slot, rilevanti aumenti su IRPEF, IRES e IRAP”

(Jamma) Nell’illustrare il proprio parere relativamente al decreto Imu, Gian Luigi Gigli (Scpi) ha ripercorso la norma contenuta nell’articolo 14, evidenziando come essa contribuisca solo parzialmente alla copertura del decreto-legge. “Si tratta – ha spiegato Gigli – della definizione agevolata in appello dei giudizi di responsabilità amministrativo-contabile. In parole chiare, si tratta dei giudizi che vedono coinvolti i concessionari per la gestione della rete telematica del gioco lecito, condannati al risarcimento per danno erariale per aver violato gli obblighi di servizio relativamente al mancato collegamento degli apparecchi da gioco all’apposita rete telematica. Questi gestori del gioco sono stati condannati al risarcimento per un importo complessivo pari a 2,4 miliardi.
Fermo restando che il sottoscritto rimane contrario ad una scelta che di fatto costituisce un condono fiscale a vantaggio di una categoria non certo benemerita per la collettività, ciò che mi preme sottolineare in questa sede è il giudizio dato dalla Corte dei conti sul gettito atteso da questo condono. La Corte infatti ha sottolineato in un’audizione come nessun concessionario si sia avvalso finora della facoltà concessa dall’articolo 14 del decreto-legge, per la quale vi è tempo solo fino al 15 ottobre, ma quello che mi preme ricordare è che se il gettito si rivelasse inferiore alle attese – che sono di circa 600 milioni – scatterebbe la clausola di salvaguardia contenuta nello stesso provvedimento, cioè un ulteriore aumento degli acconti IRPEF, IRES e IRAP e delle accise fino a una totale copertura dell’eventuale «buco». Un’eventualità su cui la stessa Corte dei conti ha invitato a soffermarsi per «i rilevanti effetti di natura distributiva» che ne deriverebbero”.

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