“Per il 2023 l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stima una raccolta pari a 149 miliardi di euro e un gettito erariale pari a 11,8 miliardi. Considerando che per il tempo ridotto non è possibile fornire dati disaggregati per singola regione, l’Agenzia ha trasmesso il prospetto riepilogativo inerente la situazione complessiva della raccolta per le varie tipologie di gioco aggiornato ad ottobre dell’anno corrente. Sulla base del trend in aumento registrato negli ultimi anni può ipotizzarsi un’ulteriore crescita, seppur limitata, nel 2024. In merito ai punti di offerta del gioco pubblico si precisa che i medesimi costituiscono, in relazione alle misure di tutela del giocatore e alla formazione degli esercenti, di cui si prevede un potenziamento nei decreti delegati, un presidio per la prevenzione del gioco patologico a differenza dell’offerta illegale. In merito ai PVR si evidenzia che tali esercizi, peraltro già operanti sul territorio, non effettuano raccolta di giochi online, essendo esclusivamente abilitati a svolgere operazioni di assistenza al giocatore in ordine alle operazioni di apertura dei conti gioco e di ricarica degli stessi. Infine, in merito al coinvolgimento degli enti territoriali, per un intervento organico di riparto delle competenze e razionalizzazione della normativa, si evidenzia che la legge n.111 del 2023 (Delega Fiscale, ndr), tende proprio a favorire l’avvio di un confronto tecnico e politico in sede di Conferenza Stato-Regioni ed Enti locali volto a superare armonicamente le attuali distonie regolatorie che si registrano per i diversi territori regionali e comunali”.

Lo ha detto il sottosegretario al Mef, Sandra Savino (nella foto), rispondendo all’interrogazione a risposta immediata in Commissione Finanze presentata alla Camera dai deputati PD-IDP, Virginio Merola e Stefano Vaccari.

Di seguito il testo integrale della risposta:

Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti, dopo aver rammentato come la legge 9 agosto 2023, n. 111, recante « Delega al Governo per la riforma fiscale, » preveda specifici princìpi e criteri direttivi per il riordino delle disposizioni del settore del gioco pubblico, richiamano i dati pubblicati nel Rapporto 2022 dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli dai quali si evince come il gioco legale in Italia sia tornato ai livelli precedenti la pandemia del 2019 e abbia raggiunto 136 miliardi di euro di raccolta nel 2022, con un aumento del 22,3 per cento rispetto al 2021. In particolare, al netto delle vincite nel 2022 la spesa dei giocatori è stata di 20,34 miliardi con un incremento del 31,3 per cento rispetto all’anno precedente e il gettito erariale è stato di 11,2 miliardi di euro. Gli Onorevoli interroganti riferiscono, (altresì), che il gioco legale è in crescita, nonostante le difficoltà economiche e le tensioni sociali, e che secondo agenzie di stampa la riforma del Governo prevederebbe, tra l’altro, una sorta di regolarizzazione dei punti vendita e ricarica (PVR) attraverso l’iscrizione a un albo presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, senza bandire una gara, per cui saranno abilitati all’offerta del gioco d’azzardo non solo gli esercenti con licenza specifica ma anche esercizi pubblici commerciali, con conseguente aumento dell’offerta del gioco e depotenziamento dei presidi contro le dipendenze. Tanto premesso, gli Interroganti chiedono di sapere se « sia in corso un confronto con i soggetti interessati dal riordino del settore dei giochi in particolare se vi sia il coinvolgimento degli enti territoriali per un intervento organico di riparto delle competenze e razionalizzazione della normativa » e « quale sia la raccolta complessiva stimata per il 2023, anche fornendo una suddivisione per tipologia di gioco e per regione, e le relative entrate erariali, nonché quali siano le previsioni della raccolta per il 2024 alla luce della annunciata riforma ». Al riguardo, sentita l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, si rappresenta quanto segue. Si confermano preliminarmente i dati della raccolta del gioco legale in Italia per l’anno 2022 e il conseguente gettito erariale. Per quanto attiene ai dati per il 2023 l’Agenzia stima, per fine anno, una raccolta pari ad 149 miliardi di euro e un gettito erariale di 11,8 miliardi. Sul punto, considerato che non risulta possibile, in tempi ridotti, fornire dati disaggregati per singola regione, l’Agenzia ha trasmesso il prospetto relativo alla situazione complessiva della raccolta, per le varie tipologie di gioco, ad ottobre del- l’anno corrente. Tanto premesso, a legislazione vigente, sulla base del trend in aumento registratosi negli ultimi anni, può ipotizzarsi un’ulteriore crescita, seppur limitata, per il 2024. Tale stima sarà, ovviamente, ridefinita conseguentemente al nuovo assetto normativo
e regolatorio. Per quanto attiene ai punti di offerta del gioco pubblico, si precisa che i medesimi costituiscono, in relazione alle presenti mi- sure di tutela del giocatore e alla formazione degli esercenti, di cui si prevede il potenziamento nei decreti delegati, un presidio per la prevenzione del gioco patologico a differenza dell’offerta illegale. Con riferimento ai punti vendita ricarica (PVR) si evidenzia che tali esercizi, peraltro già operanti sul territorio, non effettuano raccolta di gioco on-line essendo esclusivamente abilitati a svolgere operazioni di assistenza al giocatore in ordine alle operazioni di apertura dei conti di gioco e di ricarica degli stessi. Infine, quanto al coinvolgimento degli enti territoriali, per un intervento organico di riparto delle competenze e razionalizzazione della normativa, si evidenzia che la suddetta legge n. 111 del 2023, all’articolo
15, comma 2, lettera b), tende proprio a favorire l’avvio di un confronto tecnico e politico, in sede di Conferenza Stato, regioni ed enti locali, volto a superare armonicamente le attuali distonie regolatorie che si registrano attualmente per i diversi territori regionali e comunali”.

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