Baretta (Sottosegretario all’Economia) a concessionari slot: “Sbagliato decidere di non aderire a transazione multa”

(Jamma) Il presidente di Confindustria sistema gioco Italia, Massimo Passamonti, si schiera contro la transazione da 600 milioni di euro inserita nel decreto Imu per finanziare l’abolizione della rata 2013 dell’imposta sulla prima casa.

Il governo Letta aveva puntato su una norma del 2006 per incassare subito una parte della multa comminata in primo grado a dieci aziende di “slot”,  gli apparecchi per il gioco d’azzardo che si sono molto diffuse nei bar e in molti altri locali di ritrovo del nostro paese. A febbraio del 2013 la Corte dei Conti ha condannato le imprese di slot machine al pagamento di una sanzione complessiva da 2,5 miliardi di euro, per il mancato collegamento delle slot machine alla rete di controllo nel periodo 2004-2009. Una multa che dovrà essere confermata in secondo grado, previsto per l’inizio dell’anno prossimo. Massimo Passamonti annuncia però al “Corriere della Sera” che le condizioni previste dal governo non convincono le aziende condannate, che ritengono poco vantaggiosa la transazione. ” Se fosse un regalo ci sarebbe già la fila per pagare. Se la fila non c’è è perché non è affatto vantaggiosa ma insostenibile. Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato sulla vicenda, ed ha escluso qualsiasi responsabilità dei concessionari. A queste condizioni le aziende non aderiranno alla transazione. Preferiamo aspettare il giudizio d’appello, siamo sicuri che ci darà ragione”, spiega il presidente di Confindustria giochi. Le aziende accusano la Sogei ed i Monopoli per il mancato collegamento, e sottolineano come il reato contestato loro non sia evasione fiscale. Per Passamonti è scorretto parlare di condono, e rimarca come le imprese concessionarie delle slot machine sarebbero comunque interessate ad avere una soluzione condivisa, differente però dalla proposta del governo contenuta nel decreto Imu.

Il no alla transazione, se confermato, rappresenterebbe un problema significativo per il governo Letta. I 600 milioni di euro garantiti dal pagamento del 25% della multa comminata alle titolari delle slot machine è una fondamentale risorsa per consentire la cancellazione della rata dell’Imu sulla prima casa, che costerà circa 3 miliardi di euro. La transazione con le aziende delle “macchinette” garantiva risorse “una tantum” difficilmente rintracciabili in altri voci del bilancio. Il presidente di Confindustria giochi, associazione che raggruppa 6 mila imprese, difende il suo settore dalle numerose critiche ricevute in questi mesi. Passamonti riconosce come “lo sviluppo del mercato abbia portato ad alcuni eccessi”, riferendosi alle tante persone indebitatesi per soddisfare la loro passione per il gioco d’azzardo. Sulle infiltrazioni mafiose invece il presidente di Confindustria giochi evidenzia come quelle accertate rappresentino solo l’1,4% dell’intero settore, “una quota molto inferiore rispetto ad altri rami dell’economia italiana”.

L’annuncio della non ‘adesione’ alla ‘transazione’ per superare il contenzioso tra lo Stato e i concessionari delle slot-machine da parte dei gestori non è piaciuto però al sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta. ”Sbagliano – dice Baretta – ci vuole senso di responsabilità: c’è un contenzioso tra lo Stato e i concessionari e questa è una transazione non sull’intera cifra (9 miliardi) ma solo su una parte”.

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