I giochi sull’IMU riaprono la caccia alle concessioni Newslot?

(Jamma) – Torna la rubrica la Settimana di Jamma, e pone attenzione sulla notizia del 29 agosto 2013: via l’IMU, dal 2014 arriva la Service Tax. Dal Consiglio dei ministri arriva il via libera a sanatoria penali slot. Tra le fonti di copertura del provvedimento, anche la sanatoria sulle maxipenali slot. L’idea è quella di sanare l’intera questione delle maxi-penali comminate ai concessionari delle Newslot dalla Corte dei Conti, per un totale di 2,5 miliardi di euro, in cambio di un esborso diretto e immediato da parte degli stessi soggetti del 25 percento della cifra complessiva entro il prossimo 15 novembre.


In questo caso dei 2,5 miliardi complessivi, cui la Corte dei Conti nel febbraio 2012 ha condannato a pagare le dieci concessionarie degli apparecchi, lo Stato incasserebbe circa 750-800 milioni.
Bplus resterebbe la compagnia maggiormente esposta, degli 845 milioni conteggiati dalla Corte, ne pagherebbe poco più di 280; Cirsa vedrebbe passare la propria condanna da 120 a 40 milioni, Sisal da 245 a 81 milioni, Lottomatica da 100 a 33, Gmatica da 150 a 50, Codere da 115 a 38, Hbg da 200 a 66, Gamenet da 235 a 78, Cogetech da 255 a 85, Snai da 210 a 70. In ogni caso, le concessionarie dovrebbero accettare la decurtazione, dal momento che hanno impugnato la sentenza di condanna, la Sezione d’Appello ha respinto a giugno le istanze di nullità, il 20 novembre si terrà una nuova udienza sulla sentenza ordinanza del novembre 2010 con cui la Corte ha chiamato in causa Sogei, partner tecnologico di Aams, e ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio per accertare i difetti nella progettazione della rete e le eventuali responsabilità di tutti i soggetti coinvolti.

Premessa
Non è costume del politico italiano assumere decisioni industriali senza prima averle discusse e concordate con i maggiori rappresentati dello specifico settore industriale.
Quindi è assai probabile che anche in questo caso il rapporto tra Governo ed Industria sia stato diretto ed i lobbisti di professione sono stati lasciati fuori dalla porta.
Quando il lobbista è costretto ad origliare da fuori dalla porta, e quindi “snobbato” non la prende bene e si lancia in campagne mediatiche contro la decisione del governo, e quando lo fa è disposto a mettere in piazza gli affari dei suoi clienti come in questo caso. L’opposizione del lobbista prende spunto dalla fragilità finanziaria dei suoi clienti che non sarebbero in grado di far fronte alla multa comminata dal Governo.
Ora come è mai possibile che i concessionari delle gaming machines che portano annualmente nelle casse dello Stato oltre 4 miliardi di euro non siano in grado di far fronte ad un pagamento di 600 milioni di euro? Chi legge queste argomentazioni non può che preoccuparsi ed immagina che tutto il castello del gioco italiano sia stato costruito sulla sabbia e che quindi può crollare da un momento all’altro.
Sfruttando l’antagonismo dei media nei confronti del gioco, i lobbisti trovano facile accoglienza sui giornali ed altri media che gli dedicano interviste e mezze pagine.
Però quando si tratta di soldi veri, come in questo caso, le azioni dei media sono come la polvere, basta spazzolarla e questa finisce di nuovo sotto il tappeto.
La situazione del mercato prima 
Dal febbraio 2012, ovvero da quando la sentenza della Corte dei Conti ha ridotto le sanzioni da 98 miliardi a 2,8 miliardi alle concessionarie di rete, il mercato si è inchiodato.
Seppur le imprese hanno fatto ricorso, nei loro bilanci la sanzione rappresenta un fondo rischi che per il mercato finanziario equivale ad un indebitamento di fatto. Quindi trovare denaro per crescere è diventato più utile per tutti e quando si trova gli interessi da pagare sono elevati.
Con un fondo rischi così elevato diventano impraticabili operazioni di fusioni tra operatori, vedi ad esempio la rinuncia di SNAI di acquistare Cogetech.
Non bisogna dimenticare che le aziende per migliorare il loro conto economico hanno bisogno di crescere in termini di ricavi per ridurre l’incidenza dei costi fissi sui ricavi e quindi crescere in termini di margini operativi.
Però con l’attuale situazione economica nazionale e per concorrenza che esiste sul mercato dei giochi è praticamente impossibile crescere significativamente per linee interne ovvero accrescere la loro quota di mercato, quindi l’unica strada possibile per crescere è per linee esterne acquistando altri concessionari più piccoli, ottenendo così una crescita di ricavi immediata e dopo un razionalizzazione della nuova struttura, somma delle due strutture precedenti, ottenere una riduzione significativa dei costi fissi.
Quindi è possibile che la caccia alle concessioni sia tornata ad essere aperta.
Concessionari di gioco in Italia
Relativamente alle Gaming machines il mercato del gioco italiano è in mano a diverse categorie di imprese, che sono: Operatori di gioco internazionali, gli Operatori nazionali storici, gli altri Concessionari.
Operatori di gioco internazionali
Alla categoria degli Operatori di gioco internazionali si iscrivono: l’italiana, almeno per il momento, Gtech (già Lottomatica), gli spagnoli Cirsa e Codere, ed infine l’austriaca Gmatica-Novomatic.
Sono imprese di grandi dimensioni e che operano su tutti i mercati mondiali.
Il valore dell’impresa Gtech è noto a tutti, Cirsa e Codere controllano gran parte dei mercati sudamericani, il valore del marchio Novomatic è stato valutato all’intorno di 2,3 miliardi di euro.
Tutti e quattro accedono al mercato finanziario con grande facilità.
Gtech già Lottomatica
A fronte della sanatoria Gtech dovrebbe versare 33 milioni di euro contro una sanzione di 100 milioni.
È utile ricordare che il giorno successivo alla decisione del Governo il titolo Gtech in borsa ha registrato un aumento di circa il 4,5% rispetto al giorno precedente.
Gmatica – Novomatic
A fronte della sanatoria Gmatica- Novomatic dovrebbe versare 50 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 150 milioni.
Per una azienda come Novomatic che ha deciso di entrare dalla porta principale del mercato acquisendo Gmatica la multa rappresenta un risparmio del 70% di quanto aveva previsto di pagare allo Stato in virtù della sentenza della Corte dei Conti.
Inoltre vista la quantità di soldi che Novomatic sta mietendo con la piattaforma VLT fornita agli altri concessionari, è impensabile che voglia mettersi di traverso ad una decisione governativa.
Nel gennaio 2013 Novomatic ha completato con successo la collocazione sulla Borsa austriaca dei 250 milioni di Bond. Il prestito obbligazionario ha una durata di 6 anni ad un tasso del 4%. Il basso tasso fornisce una chiara indicazione della forza finanziaria della stessa Novomatic.
Interpretando numeri, fatti e situazione è possibile immaginare che in questo momento Gmatica non sia ne preda ne predatore.
Cirsa
A fronte della sanatoria Cirsa dovrebbe versare 40 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 120 milioni. A gennaio 2013 Cirsa ha collocato sulla Borsa spagnola Bond per 100 milioni di euro per i quali verrà pagata una cedola del 8,75% con scadenza maggi 2018. I cento milioni raccolti dal gruppo della famiglia Lao serviranno a cancellare il debito a breve termine di 70 milioni e a fornire liquidità al gruppo per fare nuovi investimenti (30 milioni). Con questa nuova emissione Cirsa accumula 780 milioni di euro di obbligazioni societarie. La compagnia guidata da Joaquim Agut ha emesso obbligazioni per 400 mln nel maggio 2010 e 280 milioni di euro nel 2011. Cirsa sicuramente non è una preda, se dovesse fare il predatore la sua preda preferita sarebbe HBG in quanto è il Concessionario più vicino al suo modello di business.
Codere
A fronte della sanatoria Codere dovrebbe versare 38 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 115 milioni. CODERE è una multinazionale leader nel settore del gioco in Europa e America Latina, con più di 21.100 dipendenti, quotata alla Borsa di Madrid. Nell’anno 2012 Codere ha emesso un bond di 300 milioni di dollari con un interesse del 9,25% e scadenza nel 2019. Il giorno 16 agosto 2013 – 14:00, l’Assemblea Straordinaria degli azionisti di Codere ha deciso di autorizzare il Cda, qualora lo ritenga necessario, di emettere obbligazioni per un massimo di 1.000 milioni di euro nell’arco di cinque anni. Qualcuno sostiene che Codere sia interessata all’acquisto di Bplus, ma con la situazione finanziaria in cui versa in questo periodo è più facile che Codere sia preda piuttosto che predatore.
Operatori di gioco nazionali
Alla categoria degli Operatori di gioco nazionali si iscrivono gli operatori storici come SNAI e Sisal, e gli ultimi arrivati Gamenet, HBG e Cogetech ed infine BPlus come categoria a parte.
SNAI e Cogetech hanno nel capitale investitori comuni, tanto che era stata programmata una fusione tra le due imprese,
Per queste imprese le sanzioni sono un fardello finanziario importante e liberarsene può rappresentare uno slancio notevole. Le aziende delle dimensioni di SNAI e Sisal hanno accesso al mercato finanziario con buone aspettative.

Operatori nazionali storici
Gli Operatori nazionali storici Sisal e SNAI, sono imprese che hanno come core business altri prodotti di gioco.
Per uscire dalle difficoltà contingenti del momento hanno la necessità di muovere il mercato.
Sisal
A fronte della sanatoria Sisal dovrebbe versare 81 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 245 milioni.
Sisal nel maggio di quest’anno ha emesso, con successo, un Bond da 275 milioni ad un tasso del 7,250% e scadenza 2017 .
Pagando la multa Sisal si libera della zavorra che gli impediva la quotazione in Borsa, tanto che il giorno successivo alla decisione del governo rilancia il suo progetto di quotazione a tempi brevi entro la fine dell’anno.
SNAI
A fronte della sanatoria SNAI dovrebbe versare 70 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 210 milioni.
SNAI ha nei suoi piani quello di accedere al mercato finanziario con un Bond da 350 milioni circa, sicuramente se lo farà, pagando la multa, riuscirà ad ottenere più successo ed un tasso più favorevole.
È utile ricordare che il ricorso ad un Bond di importo analogo era già nei piani dei precedenti azionisti di SNAI, progetto che era abortito proprio a causa della pesante sanzione a carico della stessa SNAI.
SNAI può riprendere e concludere positivamente la trattativa di acquisto di Cogemat/Cogetech, e quindi crescere per linee esterne. Un contratto tra gli azionisti delle due imprese era già stato firmato prima della sentenza della Corte dei coni, quindi è sufficiente rivederlo alla luce dei risultati economici del 2012.
Cogetech
A fronte della sanatoria Cogemat/Cogetech dovrebbe versare 85 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 255 milioni.
Cogemat è la preda predestinata di SNAI.
Nel mercato finanziario ci sono rumors su un bond di 100 milioni in procinto di essere emesso
Gamenet
A fronte della sanatoria Gamenet dovrebbe versare 78 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 235 milioni.
Nel luglio del 2013 Gamenet ha fatto ricorso al mercato finanziario con un Bond di 200 milioni al tasso del 7,50% e scadenza 2018. Bond ampiamente sottoscritto e che ha riscosso notevole interesse del mercato degli obiettivi indicati da Gamenet per il Bond era la provvista liquidità per crescere verticalmente nel settore delle Gaming machines.
È utile ricordare che l’azionista di Gamenet è un fondo d’investimento, che i fondamentali dell’impresa sono buoni. Il combinato disposto di questi due fatti possono indurre a considerare Gamenet sia come preda che come predatore.
HBG
A fronte della sanatoria HBG dovrebbe versare 66 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 200 milioni.
Per il suo particolare modello di business (Sale Bingo + Gaming machines) il futuro di HBG è di difficile lettura. Dovendo fare degli accostamenti il modello di HBG è molto simile a quello di Codere e di Cirsa.
BPlus
A causa dei noti problemi BPlus fa categoria a se stante.
A fronte della sanatoria BPlus dovrebbe versare 280 milioni di euro contro a fronte di una sanzione di 845 milioni.
BPlus ed il Regolatore sono alla ricerca di un cavaliere bianco che salvi la concessione, acquistando l’impresa.
Le offerte che gli azionisti di BPlus hanno ricevuto sono perfettamente allineate con gli effetti della decisione del governo, i compratori avevano dichiarato di essere disponibile di accollarsi fino al 30% dell’intera sanzione.

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