Bacta, l’associazione di categoria che rappresenta l’industria britannica del divertimento e del gioco d’azzardo a bassa puntata, ha contattato il governo del Regno Unito esprimendo la propria preoccupazione per il modo in cui le imprese del settore vengono trattate ingiustamente dal settore bancario, che in alcuni casi si vede revocare le agevolazioni, spesso con breve preavviso.

Nelle testimonianze fornite al Treasury Select Committee, l’amministratore delegato di bacta John White (nella foto) ha dichiarato: “Vogliamo confermare che a un certo numero di nostri membri sono state revocate improvvisamente e inaspettatamente le agevolazioni bancarie. Le ragioni addotte sono che le banche considerano il gioco d’azzardo, anche le attività a bassa posta e a basso premio come la nostra, come un rischio di riciclaggio di denaro, il che è a dir poco assurdo. Inoltre, ci è stato detto che le banche considerano il gioco d’azzardo un rischio di reputazione che, a loro dire, offende le loro politiche di responsabilità sociale d’impresa”.

E ha aggiunto: “A prescindere dalla prospettiva morale di chiunque sul gioco d’azzardo, non ci dovrebbero essere circostanze diverse dall’illegalità per cui una banca non offra servizi bancari a uno qualsiasi dei nostri membri”.

Confermando la legittimità dell’industria, ha scritto al Comitato: “È importante notare che si tratta di un settore altamente regolamentato. Tutti gli operatori devono essere in qualche modo autorizzati dalla Gambling Commission e le sale devono essere autorizzate. Le condizioni in base alle quali gli operatori conducono le loro attività sono stabilite per legge o attraverso le Licence Conditions and Codes of Practice (LCCP) della Gambling Commission. Inoltre, i membri di bacta devono aderire al Codice di Condotta e alla Carta di Responsabilità Sociale dell’associazione, che va oltre la legge e l’LCCP nel promuovere elevati standard operativi”.

Ha sottolineato come la decisione di rifiutare i servizi bancari abbia conseguenze importanti per un’azienda. Ha osservato che “i tempi e i costi per trovare un’altra banca sono significativi. La posizione debitoria dei clienti può essere gravemente compromessa e le strutture di prestito non possono essere semplicemente replicate. Sembra che venga espresso un giudizio morale o politico su un’azienda, con poca o nessuna trasparenza reale o possibilità di contestare una decisione. Le piccole e medie imprese non hanno le risorse per affrontare una grande banca”.

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