Sanremo. Roberto Spina (Ugl): “Non vogliamo consigli dalla politica, sappiamo sbagliare da soli”

(Jamma) “In questo momento c’è bisogno di persone affidabili e coerenti, e non certo di bandierine pronte a cambiare idea a seconda del vento che tira”, commenta il segretario dell’Ugl-Terziario, Roberto Spina

Sono riprese questa mattina le trattative tra Cda e le organizzazioni sindacali per evitare licenziamenti ovvero quelle che in termine tecnico vengono chiamate le procedure di esubero.

“Il periodo di recessione straordinario che stiamo vivendo con una situazione complicata da cui bisogna uscire ad ogni costo” – commenta Roberto Spina segretario dell’Ugl Terziario – “tutelando i livelli occupazionali ci obbliga a ricercare strumenti che consentano una cercata e progressiva crescita economica. Per raggiungere questo obiettivo servono però coperture e non intendiamo solo quelle politiche. Senza fare troppe dietrologie non vogliamo vedere persone che danneggiano altre persone, se alcuni pozzi sono avvelenati da tempo non abbiamo bisogno che qualcuno continui ad avvelenare anche l’aria, basta utilizzare il doppio binario della verità anche perché non e’ vero che ciò che viene deciso dalla massa e’ la verità a prescindere.

“Una cosa così non s’era mai vista” – commenta il segretario di Ugl-Terziario – “neppure nei momenti più bui della casa da gioco: c’è da che essere preoccupati, perché in questo momento c’è bisogno di persone affidabili e coerenti, e non certo di bandierine pronte a cambiare idea a seconda del vento che tira. Ringraziamo ma consigli dalla politica non ne vogliamo, sappiamo sbagliare da soli com’e’ vero che se non si ha il coraggio di percorrere altre strade e’ una perdita di tempo”

“Bisogna azzerare di colpo tutte le polemiche relative all’intesa da raggiungere tra le organizzazioni sindacali che dovrebbero riscrivere la soluzione per uscire dalla crisi” – continua Roberto Spina – “La soluzione non e’ facile, troppi mal di pancia a legittimare le soluzioni da trovare che sono urgenti e vanno assolutamente trovate e fatte per salvare l’azienda e l’ occupazione. La nostra organizzazione ,come detto in altre occasioni,non ha nessuna preclusione a prendere anche altre strade, con un forte impegno di tutti per la ricerca di formulazioni di ricette che siano oltre che condivise anche fattibili”.

“Se il sindacato non e’ in grado di garantire nulla” – fa notare Spina – “non può sottoscrivere accordi, non e’ capace di dare un senso a un patto qualsiasi senza l’approvazione della base, siglare un accordo senza coinvolgerla preventivamente finisce che non viene rispettato, dagli uni o dagli altri. Dopo le disavventure referendarie la stessa scena, e le stesse logiche, si ripetono al tavolo della trattativa in un clima da esame di coscienza perpetuo che mette in discussione al mattino le scelte della sera. Inutile nascondersi dietro un dito, in questa fase della trattativa viviamo in uno stato di eccezione, di fatto vecchi nemici che devono stare insieme per dovere piu’ che per convinzione prendendo magari scorciatoie per evitare di ncartarsi sul distinguo.

“La realtà e’ questa, le difficoltà sono tante” – conclude Spina – “la partita e’ aperta e l’esito incerto perche’ la situazione e’ delicata e qualunque presa di posizione potrebbe poi condizionare le mosse successive. La nostra sigla sindacale ha sempre condotto e condurrà sempre le trattative con umiltà e senso di responsabilità alla ricerca di una strada praticabile però, e’ altrettanto vero che chi ha sostenuto tesi contrarie ha il dovere e l’onere di proporre strade alternative e fattibili. Come e’ anche vero che non sottoscriveremo mai documenti o accordi che prevedano l’allontanamento, se non su base volontaria, dall’azienda anche di un solo dipendente (compresi i lavoratori dei servizi appaltati). Soluzioni alternative non ne vediamo e non hanno senso , e’ come cercare nella solita notte (che si avvicina sempre piu’) delle nebbie dove potraà accadere di tutto e ognuno se ne assumerà le proprie responsabilità” .

Articolo precedenteSale giochi. Per il Tar i limiti d’orario devono essere giustificati da motivi di ordine pubblico
Articolo successivoL’Avcp interessata sul bando per l’assegnazione di Teleippica