“Come è noto con il Fondo sanitario nazionale del 2023 è stata stanziata, per il gioco d’azzardo, la somma di 50 milioni, ai sensi di quanto disposto dall’articolo 1 comma 133 della legge 190/2014. Alla Regione Lazio è stata assegnata la somma di 4.807.023,92. Con determinazione della Direzione Inclusione Sociale n. G17501 del 27 dicembre, pubblicata sul BURL n. 6 del 18 gennaio 2024, la Regione ha provveduto a ripartire l’intera somma tra le Aziende Sanitarie Locali”. E’ quanto spiega Domenico Faggiani (nella foto), membro dell’Osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo della Regione Lazio, referente di ALI-Legautonomie Lazio problematiche gioco e componente del Coordinamento nazionale Anci problematiche del gioco.

“Il piano di riparto, come specificato nella determinazione, non tiene conto soltanto del dato relativo alla numerosità della popolazione ma prende altresì in considerazione altri indicatori come, ad esempio, la numerosità dei soggetti in trattamento presso i servizi territoriali, il dato relativo alla “deprivazione sociale” ed anche l’esposizione al rischio in termini di numero di apparecchi AWP e VLT per chilometro quadrato. A questo proposito – aggiunge Faggiani – sarebbe stato più opportuno che il parametro utilizzato non fosse solo quello relativo agli apparecchi, ma anche alla presenza di altre tipologie di giochi, a cominciare da dalle lotterie istantanee (c.d. gratta e vinci).

La ripartizione che ne è conseguita è riportata nel seguente prospetto:

“Una prima considerazione in merito al Fondo nazionale GAP. Come già ho avuto modo di ricordare – prosegue Faggiani – il Coordinamento nazionale Anci per le problematiche del gioco è intervenuto segnalando tutta una serie di criticità relative alle modalità di trasferimento, alla gestione ed alla rendicontazione del suddetto Fondo. Modalità che determinano incertezze e forti ritardi, mettendo a rischio la continuità dei servizi e delle iniziative poste in essere a livello territoriale da parte degli Enti che danno attuazione ai Piani regionali. La proposta sarebbe quella di una “complessiva revisione e semplificazione delle regole di funzionamento del Fondo, in un’ottica di programmazione pluriennale, al fine di garantire la programmabilità degli interventi e la continuità degli stessi a livello locale”.

Relativamente al provvedimento della Regione Lazio, va sicuramente segnalato il fatto che cambia completamente il modo di gestire queste risorse, rispetto a quanto avvenuto in passato. La somma viene interamente assegnata alla Aziende Sanitarie Locali attraverso un piano di riparto chiaro, basato non solo sul dato della popolazione, ma anche su altri elementi. Sarà però necessario che le Aziende Sanitarie, un input dovrebbe arrivare dalla Regione, coinvolgano gli enti locali del loro territorio attraverso i distretti socio-sanitari, organismi che vedono la presenza dei rappresentanti dei comuni. In questo l’esperienza di quanto già avviene in altre regioni, penso alla Lombardia, all’Emilia Romagna, tanto per citarne qualcuna, potrebbe essere di grande utilità”, conclude Faggiani.

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