“Sarebbe scandaloso prevedere l’apertura di nuove sale da gioco in centro città, senza distanziometro o limiti orari. È inaudibile che il Presidente della Conferenza Regioni Massimiliano Fedriga, il Presidente della Commissione Finanze del Senato Massimo Garavaglia ed il vicecapo di Gabinetto del Mef Italo Volpe potrebbero essere tutti concordi, nel riordino del gioco fisico, sul dare il 5% del gettito erariale agli Enti Locali in cambio dell’apertura senza limiti di sale slot e sale scommesse nei centri delle città, praticamente ovunque. A questo punto, non è una questione di tutela della salute ma una questione di interessi economici”.

Così comunica l’Associazione Gestori e Costruttori Apparecchi da Intrattenimento (Agcai) che “teme che anche il centrodestra si stia facendo influenzare dai grandi concessionari multinazionali del gioco portando avanti lo stesso progetto portato avanti dal Pd e da Baretta nel 2017, quando volevano aprire altre migliaia di sale da gioco nei centri delle città. Temiamo che le Regioni accettino il 5% degli introiti in cambio della salute dei giocatori.

Se volessimo tutelare la salute pubblica, tutto potremmo fare tranne che catapultare i giocatori nei Maxi-Casinò camuffati con il nome di sale da gioco, dove si concentrano tutte le tipologie di gioco compreso le pericolosissime Videolottery, vietate appunto nei bar, e dove l’ambiente totalmente dedito al gioco immerge anche i giocatori saltuari all’interno di un contesto altamente pericoloso.

Nelle sale il giocatore si trova all’interno di un supermercato del gioco con tutte le tipologie di giochi riunite e a portata di mano, dove spende inevitabilmente di più.

Anche il riordino del gioco online si sta inserendo in questo piano, prevedendo di limitare i Punti Vendita Ricarica tipo bar e tabacchi per indirizzare i giocatori verso le infernali sale da gioco. I PVR vengono penalizzati, mentre le più pericolose sale da gioco non vengono toccate. 

Da notare che i giocatori da bar normalmente non sono giocatori d’azzardo, altrimenti andrebbero già nelle sale, ma preferiscono giustamente starne lontani, volendo solo fare qualche scommessa saltuaria sulla propria squadra del cuore, magari insieme agli amici. Inoltre rendere impossibile il lavoro dei PVR nei locali pubblici, oltre a spostare i giocatori nei Maxi-Casinò, farebbe sicuramente ritornare il gioco illegale che è stato debellato proprio grazie alla presenza del gioco online legale nei locali pubblici.

Un doppio colpo totalmente contrario alla salute dei giocatori ma a vantaggio di pochi concessionari, spesso multinazionali, proprietari delle sale da gioco ed a quanto pare a favore degli Enti locali che incasserebbero il 5% degli introiti.

L’unica cosa veramente a tutela della salute dei giocatori sarebbe ridurre la perdita oraria conseguibile dal giocatore in un ristretto arco temporale, riducendo la puntata massima sia nei giochi online che nelle Videolottery, dove oggi sono consentite puntate molto alte con possibili perdite di migliaia di euro in pochi minuti”.

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