Como. Monito del vescovo Coletti contro giochi d’azzardo e slot machine

(Jamma) Il vescovo di Como, Diego Coletti, ha ribadito ieri il suo severo monito contro il gioco d’azzardo e le slot machine, soprattutto dopo la proliferazione di questi apparecchi nei bar e nei locali pubblici, avvenuta anche sul Lario. In Italia il giro d’affari legato alle scommesse è di 42 miliardi di euro e il nostro Paese è al primo posto in Europa per numero di giocatori e somme spese. Como, dopo Pavia, è la città più colpita dal fenomeno.
Il vescovo è intervenuto nell’ambito della conferenza intitolata “Obiezione di coscienza e responsabilità civile contro le slot machine”, organizzata dalla Cisl dei Laghi e dal Centro studi sociali contro le mafie di Cermenate. Monsignor Coletti ha inoltre ricordato l’insegnamento di don Pino Puglisi che, attraverso il gioco del calcio, intendeva riscoprire l’autocoscienza. Ed è proprio l’autocoscienza, secondo il vescovo, l’unico antidoto «che rende immune l’uomo anche dalla ludopatia». Per il vescovo «è sbagliata l’idea di libertà che si va diffondendo», che mira al profitto personale e al guadagno senza tenere conto della fatica, della sofferenza e della possibilità di rinunciare ai desideri.

Il desiderio continuo di giocare e quindi la necessità contingente di denaro da investire, come ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl dei Laghi, Gerardo Larghi, «causa problemi di concentrazione e mina i rapporti interpersonali tra colleghi e con il datore di lavoro» e quindi può determinare il licenziamento e il disfacimento di molte famiglie.

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