Regione Toscana. Scino (Pd): “Ben venga la legge regionale, anche se perfettibile”

(Jamma) Il vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze Salvatore Scino (Pd) è intervenuto per analizzare e approfondire il nuovo testo normativo sulla ludopatia recante “Disposizioni per il gioco consapevole e per la prevenzione della ludopatia” che è stato approvato dal Consiglio regionale toscano – con 38 voti favorevoli (su 39 votanti) e uno contrario.

“Ben venga!, come tutte le iniziative tese al contenimento di questo oramai triste fenomeno. Dichiara il vicepresidente Scino che prosegue “L’approfondimento del testo approvato, a mio parere, evidenzia dei chiari punti di forza: l’istituzione di un Osservatorio regionale sulla dipendenza dal gioco (art. 3), quale organo di consulenza permanente del Consiglio regionale, le cui riunioni prevedono la partecipazione dei membri designati a “titolo gratuito”;

il divieto di apertura di sale da gioco e di spazi che siano ubicati in un raggio di mezzo chilometro da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, centri di aggregazione sociale, centri giovanili o altre strutture culturali, ricreative e sportive frequentate principalmente dai giovani, o da strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio-assistenziale (art. 4), divieti che però non si applicano alle sale da gioco e agli spazi per il gioco in esercizio all’entrata in vigore della legge fino alla scadenza del relativo titolo abilitativo (art. 16);

il divieto di pubblicità e promozione (art. 5) e le contrapposte campagne di informazione e sensibilizzazione (art. 8);

gli incentivi alla rimozione degli apparecchi per il gioco lecito (art. 10), nonché le sanzioni per coloro che non osservano i divieti (art. 14), che prevedono anche la chiusura degli apparecchi per il gioco”.
“Tuttavia – prosegue -, come ogni disposizione normativa, anche questa è certamente perfettibile; vediamo come.
Il testo, così com’è – ma bisogna comunque attendere il regolamento di attuazione – non specifica cosa accadrà al momento del rinnovo della concessione; difatti, se al rinnovo si dovessero applicare le restrizioni previste all’art. 4, ovvero il divieto di 500 metri oltre il quale poter attivare meccanismi per il gioco, a breve in Toscana non ci sarebbero più luoghi dove giocare; il che sarebbe naturalmente auspicabile, ma possibile? Non credo! In caso contrario, lo staus quo rimarrebbe per chissà quanto tempo.

Inoltre, questa legge regionale non risolve il problema del gioco on-line: chiunque da casa o da qualsiasi luogo con comuni tablet o smartphone ha la possibilità di giocare h24.

Infine, i giocatori “incalliti”, che – ricordo – sono persone deboli, troverebbero sempre un luogo dove giocare. Pertanto, il problema si risolverebbe unicamente con l’abolizione totale dei contanti dai giochi. Per questo ho proposto in più occasioni l’adozione di smart-cards, per il controllo e la tracciabilità dei flussi di denaro (non dimentichiamo che la criminalità organizzata è il principale gestore delle sale gioco!) nel corso delle operazioni connesse a qualunque tipo di gioco.

Sono comunque (moderatamente) soddisfatto dell’iniziativa della nostra Regione, probabilmente non poteva fare molto di più. Ma non abbassiamo la guardia, dobbiamo ancora far pressione sul Governo e su tutti i parlamentari a cui la problematica sta veramente a cuore (coinvolgendo anche l’A.N.C.I.), perché questo fenomeno sia completamente debellato, o quantomeno ridotto in maniera sensibile: i mezzi per farlo ci sono”.

“Mi rimetto, ancora una volta, alla sensibilità dei membri questo Consiglio – dichiara in conclusione il vicepresidente – per l’accoglimento di ogni iniziativa tesa alla risoluzione definitiva del dramma della ludopatia e al contrasto della criminalità organizzata nel settore dei giochi d’azzardo, attraverso una norma chiara ed efficace che, ribadisco con forza, elimini l’utilizzazione del denaro in contanti dal gioco”.

 

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