“La crisi del settore dei giochi autorizzati causata dalle chiusure negli scorsi anni legate al Covid, anche nel Lazio, ha messo in difficoltà le imprese del settore dei giochi favorendo il business illegale della grande criminalità organizzata che gestisce le scommesse illegali. La nuova consiliatura che si aprirà tra qualche giorno dovrà, perciò, farsi assolutamente carico di problemi di questo settore e intervenire, adottando quanto prima misure per consentire la sua regolare attività. Il settore dei giochi non solo assicura allo Stato consistenti entrate erariali, ma vede coinvolte numerose aziende che danno occupazione a migliaia di addetti; contribuiscono alla ricchezza nazionale e della nostra regione; partecipano attivamente al processo di innovazione tecnologico”. Così Eloisa Fanuli, candidata della Lega alle elezioni della Regione Lazio del 12 e 13 febbraio.

“Molte istituzioni ed anche la Regione Lazio, guidata dalla Sinistra e dai 5 Stelle ed una parte dell’opinione pubblica vivono tutto il gioco come un autentico problema sociale, amplificandone emotivamente i numeri, le dimensioni e dunque portando a facili strumentalizzazioni tutta la questione. Da ciò deriva che il focus si sia spostato dall’effettivo oggetto di interesse – ossia il giocatore affetto da Gap – al fenomeno generico del gioco. Nel suo complesso la spinta normativa, conseguentemente, non si è concentrata sulla capacità di protezione, recupero e riabilitazione di questo genere di giocatore, bensì su una sistematica lotta al gioco, con conseguenze inefficaci o addirittura negative, spesso proprio per quei giocatori che si intendeva proteggere.

Continuare perciò a depauperare il territorio dell’offerta di gioco fisica con una politica protezionista – continua Fanuli – rischia di dirottare il giocatore verso forme di gioco online, più difficilmente controllabili e più pericolose dal punto di vista del monitoraggio e che, oltretutto, continua a penalizzare anche gli interessi dello Stato, agevolando la criminalità organizzata. All’applicazione di quelle misure proibizionistiche non era corrisposto l’automatica contrazione dei consumi, come accade per le sigarette, infatti, l’effetto è stato lo spostamento verso i canali alternativi di offerta, il cosiddetto effetto ‘sostitutivo’.

Emblematico, in tal senso, è il gioco online, il cui aumento esponenziale, anche gestito dalla criminalità, negli ultimi anni ha determinato una fonte per alimentare altri tipi di reati. E’ evidente che in assenza di un’ampia offerta di gioco lecito e regolamentato, una parte della domanda si orienta inevitabilmente verso il gioco clandestino ed illegale. La lotta e il contrasto di tali attività, quindi, oltre che nell’azione repressiva, si realizza anche con un’estensione massima del controllo di legalità e di trasparenza della gestione e dell’organizzazione dei giochi. E non con il divieto di vendita e l’aumento di imposizione fiscale, che sono in sintesi gli strumenti principali delle politiche proibizioniste”, conclude la candidata della Lega.

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