“Quello sulla legge del gioco di contrasto al gioco d’azzardo è un lavoro congiunto in Seconda e in Quarta Commissione. La legge è importante e mette fine ad una ambiguità che questa amministrazione ha ereditato dalla precedente”, ha dichiarato in Aula del Consiglio Regionale delle Marche Pierpaolo Borroni, VicePresidente gruppo consiliare Fratelli d’Italia e Membro IV Commissione a proposito del progetto di legge in materia di contrasto al gioco d’azzardo.

“Partiamo da un assunto: oltre la metà del gioco è online e non può essere soggetto a leggi se non statali. Da ex assessore di Civitanova Marche dove queste attività di gioco sono molto sviluppate, come è stato detto in questa Aula, so bene che queste difficoltà che gli imprenditori hanno dovuto affrontare sono legate alla demagogia dell’amministrazione precedente. La legge regionale era stata fatta ad uso e consumo della politica, e quindi assolutamente non applicabile. L’obiettivo di allora era quello di ottenere un facile consenso. E’ ora di dare certezze e migliaia di piccole attività commerciali che hanno fatto investimenti in questo settore e bisogna dare prospettive ai tantissimi lavoratori che non sono persone ricche, ma lavoratori come gli altri. Il gioco patologico è una piaga, ha già interventi di contrasto. Ma a farlo devono essere le ASL. La norma di cui andiamo discutendo prevede la non retroattività, che di fatto la rendeva inapplicabile, una programmazione urbanistica per le nuove installazioni, come si pensa alle zone industriali. Ad occuparsene saranno i Comuni. E poi ancora una modifica alle distanze minime dai luoghi sensibili, a 300 me e 200 mt per le nuove attività. A 300 metri vuol dire fare aprire solo fuori dal centro urbano. L’obbligo delle sei ore giornaliere ci sembra essere una condizione equilibrata. Questo ci consente di approvare una legge che non penalizza le attività imprenditoriali, e che va a tutelare dalla popolazione rispetto ai rischi. Guardiamo al futuro e non al passato. Del resto, noi stiamo parlando di gioco lecito, che è nato negli anni ’90 per contrastare il gioco illegale. E questo non va mai dimenticato. Dobbiamo raggiungere tre obiettivi: la salvaguardia delle attività esistenti, il gioco lecito che va salvaguardato e soprattutto la tutela del cittadino rispetto ai rischi del gioco patologico”, ha concluso Borroni.

Se la proposta di legge n.186 a iniziativa della Giunta regionale sulle “Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2017, n. 3 (Norme per la prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network)” sarà approvata entro il 31 luglio i gestori di apparecchi da gioco potranno evitare gli adempimenti previsti dalle norme in vigenti, ovvero il rispetto delle distanze minime dai luoghi sensibili.

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