“Oggi abbiamo milioni di clienti, incentivati a continuare a giocare perchè il ritorno al giocatore è molto più alto di quello di una volta. Dobbiamo quindi adottare delle misure di gioco responsabile per proteggere i nostri clienti e il settore. Non serve a nessuno avere consumatori che giocano troppo. Avevamo centinaia di piccoli compratori, con il far west dei punto com che potevano operare. C’era una situazione in cui non c’era nè la protezione per l’operatore legale, nè per il consumatore. Ora, con un mercato totalmente diverso, un mercato di massa, noi operatori dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. Questo ha un costo, se vogliamo adottare le misure di gioco responsabile dobbiamo usare software sofisticati e avere personable specializzato sul temo. Non è molto bello pagare 7 milioni per una concessione, però dobbiamo prendere atto che non ci possono essere 70 operatori piccoli non in grado di offrire servizi adeguati alla tutela dei giocatori. La cosa molto importante è che dobbiamo lavorare bene con le istituzioni adottando misure adatte. Se iniziamo a mettere limiti sul gioco inadatti c’è il rischio che il pubblico vada a giocare sui .com offshore. Fortunatamente abbiamo persone in ADM che sanno benissimo quello che va fatto. Il mercato italiano del gioco è blindato, nessun operatore internazionale può entrare. Perchè spendere 7 milioni e fare tutte le strutture in Italia se poi non si può fare pubblicità? Questo per noi va bene, però bisogna poi vedere cosa succede con Bruxelles, perchè ci sono operatori internazionali che vogliono entrare e parlano già di ricorsi”.

Lo ha detto Graham Wood (nella foto), senior international development manager di bet365, intervenendo alla tavola rotonda “Il futuro sostenibile del gaming” nell’ambito dell’Italian Gaming Expo in corso a Roma.

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