“Ridurre i problemi di gioco d’azzardo senza ridurre il ricavo non è un obiettivo realistico.
Fondamentale presa di posizione dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome, nella relazione consegnata alla Commissione monocamerale di Inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico”, così Giovanni Endrizzi, senatore del M5S, a proposito dell’audizione che si è tenuta oggi e che ha visto il rappresentante della Conferenza delle Regioni esplicitare la loro posizione a proposito del riordino del settore del gioco legale.
“La relazione citando fonti scientifiche accreditate , riporta che la “diffusione incontrollata dell’offerta di gioco legale aveva provocato una nuova emergenza sociale” e che la “la disponibilità e l’accessibilità al gioco sul territorio” sono tra le condizioni che incentivano “l’eccesso di gioco”.
L’Assessore Coletto, nel corso dell’odierna audizione, precisa che, oltre all’offerta, va monitorata e ridotta anche la raccolta.
(Ne consegue che una riforma a gettito invariato confliggerebbe con gli obiettivi di tutela della salute e che servono soluzioni chiare).
Propone ancora l’istituzione di “un fondo destinato a chi ha perso tutto con l’azzardo patologico, una sorta di corresponsabilizzazione di tutta la filiera pubblica e di tutta la filiera che gestisce il gioco d’azzardo nei confronti dei più deboli” (dunque dall’Agenzia dei Monopoli fino si gestori sul territorio).
Una questione che da anni poniamo e finalmente viene riconosciuta. Resta da capire quanto sia doveroso e possibile prevenire queste situazioni, piuttosto che curare quelle che superano una soglia elevata di danno, ma lasciando purtroppo scoperte le sofferenze latenti e mimetizzate nei contesti familiari e sociali
Nella relazione La Conferenza delle Regioni indica anche alcune linee di azione, tra cui spicca il “dimezzamento in tre anni dei punti di offerta” di gioco d’azzardo. Secondo Coletto, questo dovrebbe derivare da una norma nazionale, lasciando alle regioni ulteriori interventi laddove necessario.
Infine la relazione ribadisce l’importanza fondamentale di una banca dati dati per le politiche di tutela: l’assessore Coletto conferma che Comuni e Regioni hanno necessità dei dati territoriali sulla raccolta (che infatti nulla hanno a vedere con i dati elementari trasmessi dagli apparecchi, connessi attraverso la tessera sanitaria si comportamenti individuali, ndr)
Il diniego di ADM a fornite i dati sulla raccolta di Slot Machines e Videolotteries non può permanere; di fronte ad esigenze tanto importanti non si può addurre una questione di costi per una semplice “query”, conclude Endrizzi.

Articolo precedenteRraccolta abusiva di scommesse e intermediazione, chiusa sala giochi in provincia di Taranto
Articolo successivoDigital Champions, Ricciardi (Snaitech): “Stiamo sviluppando nuovi processi che velocizzino le scommesse nei punti vendita”