Pavia. Sequestrate 25 slot machine irregolari

(Jamma) Macchinette videogiochi non collegate ai terminali dei monopoli di stato, altre con installati giochi proibiti dalla legge. Sono state scoperte dagli uomini della Guardia di finanza che hanno effettuato una maxi-operazione contro il gioco d’azzardo nella provincia di Pavia. Le fiamme gialle del colonnello Domenico Grimaldi hanno controllato 40 locali e ne hanno trovati dodici con le macchinette installate irregolarmente. Tre persone, tra titolari delle ditte che forniscono le slot e gestori dei bar, sono state denunciate con l’accusa di gioco d’azzardo. I finanzieri hanno sequestrato 25 macchinette videogiochi alcune delle quali contenevano ancora il denaro delle giocate. Dentro c’erano circa cinquemila euro: i soldi sono stati sequestrati. In alcune slot il denaro è ancora all’interno in attesa di essere recuperato. Sono state elevate contravvenzioni per quasi 50 mila euro. Slot irregolari sono state sequestrate a Vigevano, Pavia, Garlasco, Vellezzo Bellini, Chignolo Po, Casorate e anche a Lodi.

I finanzieri hanno iniziato i controlli per verificare se il gioco avvenisse regolarmente. E le sorprese non sono mancate. Sono stati scelti a campione quaranta locali in tutte le zone della provincia (soprattutto Pavese e Lomellina) e sono iniziati i controlli con l’intervento di una ventina di uomini. «Il gioco – spiega il comandante provinciale della Guardia di finanza, il colonnello Domenico Grimaldi – è un affare in constante aumento. E stiamo cercando di tutelare con i mezzi a nostra disposizione le fasce più deboli, soprattutto le persone anziane e i più giovani che si avvicinano alle slot machine che, ormai, si trovano da tutte le parti. Le irregolarità possono essere un segnale dell’infiltrazione di clan e criminalità comune». I finanzieri hanno scoperto alcune macchinette impostate su giochi proibiti come la roulette oppure il poker naturalmente non collegate ai terminali dei monopoli di stato. In questo modo l’erario non incassava la percentuale sulle giocate prevista dalle disposizione di legge. Si tratta del dieci per cento. Altre macchinette erano state impostate su giochi regolari ma non erano state ugualmente collegate ai terminali del monopolio. E in questi casi i gestori sono stati sottoposti a sanzioni amministrative.

I controlli dei finanzieri hanno permesso di portare alla luce anche in provincia un mondo sommerso nel mondo del gioco d’azzardo. E’ evidente che le responsabilità, per quanto riguarda l’aspetto penale, devono essere condivise tra i gestori e i titolari dei locali che hanno permesso l’installazione. «Anche loro – spiegano alla Guardia di finanza – hanno il dovere di controllare come si gioca nei loro locali».

I finanzieri sembrano intenzionati a ripetere l’operazione prendendo in considerazione altri locali tenendo conto della gravità del problema del gioco nella provincia.

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