Concorsi a premio, assoluzione a Perugia. Il commento dell’avv. Pomante

(Jamma) Ennesima assoluzione per gli organizzatori di concorsi a premi che utilizzavano la tecnica del “gratta e vinci” per il rinvenimento immediato del premio. Il Tribunale di Perugia, sezione distaccata di Gubbio, al termine di una lunga istruttoria, ha assolto tutti gli imputati dal reato di cui all’art. 4, L. 401/1989, rilevando che la puntuale osservanza delle norme previste dal DPR 430/2001 – in assenza di altri elementi a sostegno dell’accusa, che nel caso specifico si è rivelata frutto di semplici deduzioni – non consente di ipotizzare alcun tipo di organizzazione finalizzata ad arrecare danno all’Erario e a procurare un ingiusto profitto. 

Quanto ai distributori e agli esercenti, ha rilevato il Giudice come il rispetto dei regolamenti delle manifestazioni sia indizio sufficiente ad escludere il dolo richiesto dalla norma incriminatrice, disponendo anche in questo caso l’assoluzione degli imputati.
Esprime la propria soddisfazione per il risultato l’Avv. Gianluca Pomante del Foro di Teramo, difensore del legale rappresentante di una delle aziende promotrici dei concorsi, evidenziando come la magistratura stia lentamente accordando giustizia agli imprenditori ingiustamente perseguiti nel corso degli anni per aver semplicemente rispettato una legge dello Stato completamente travisata da alcune Autorità.
Amaro il commento finale dell’esperto di diritto dei giochi e delle tecnologie informatiche: “Molte aziende hanno ormai chiuso, con grave sofferenza economica e morale per i proprietari, ma anche per l’erario – che non incassa più l’Iva e le Imposte – per i lavoratori licenziati e per tutta la filiera commerciale che seguiva questo settore. Alla fine è stato inutile aver ragione.
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