Ozieri (SS) aderisce al manifesto no-slot

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(Jamma) Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Ozieri, all’unanimità l’assemblea ha approvato l’adesione al “Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” proposta dalla minoranza Insieme. L’adesione è un atto formale ma importantei sottoscrittori, infatti, sono uniti dall’idea di portare avanti una proposta di riforma delle leggi sul la gestione del gioco d’azzardo, in particolare delle slot presenti nei locali pubblici, ma anche dalla volontà di avviare iniziative di lotta contro abuso e dipendenza e di sensibilizzazione di cittadini ed esercenti. I numeri – esposti in assemblea dal capogruppo di Insieme Alessandro Dongu e dalla relatrice della risposta positiva della maggioranza Maria Antonietta Canu, – raccontano di un vero e proprio dramma nazionale: 15 milioni i giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, non meno di 800 mila i giocatori già patologici. Statistiche drammatiche nelle quali Ozieri si rispecchia appieno poiché in città la situazione è molto critica, in particolare quella legata all’uso compulsivo delle slot. «Il giocare – ha detto Alessandro Dongu – può trasformarsi da semplice evasione a sintomo di un vero disturbo patologico definito comunemente ludopatia, che interessa giovani e adulti e mette a repentaglio le relazioni sociali spesso disgregando la realtà familiare. Senza contare che troppo spesso i soldi dati come sussidi sociali vengono spesso inghiottiti dalle macchinette: così si innesca un clima di tensione sociale senza uscita. Aderendo al Manifesto – ha aggiunto il proponente – Ozieri si impegna ad affrontare il problema con iniziative concrete: progetti educazionali, preventivi, di controllo e contrasto insieme a volontari, forze dell’ordine, Chiesa e scuole, in un ottica di collaborazione volta a recuperare i valori fondanti della nostra società ovvero lavoro, impegno e solidarietà. Crediamo nel coraggio degli esercenti che punteranno a limitare la presenza o ancora di più a fare il passo “de-slot” – ha aggiunto – e siamo convinti che i nostri concittadini premieranno tali attività. Già alcuni baristi lamentano un calo delle consumazioni dovuto al clima poco conviviale che si crea in presenza di situazioni limite: il bar è sempre stato luogo di incontro e di socializzazione ma l’abuso del gioco porta a un isolamento dell’individuo. Cosa possono fare i Comuni per limitare i danni? La risposta è “niente”, e per questo gli aderenti al Manifesto chiedono una legge nazionale fondata sulla riduzione dell’offerta (anche tramite sgravi fiscali) e su un’adeguata prevenzione e cura; leggi regionali di sostegno ai Comuni, lasciati soli nella battaglia contro le ludopatie; una maggiore pressione fiscale sul gioco, tassato al 13 per cento contro il 60 degli altri redditi».

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