“Oggi abbiamo riconosciuto come i fenomeni dell’usura e dell’azzardo si siano modificati nel tempo rispetto a quando li abbiamo incontrati per la prima volta, intorno agli anni novanta. Per tale ragione, dobbiamo affrontarli con competenza, per riconoscerli e attrezzarci con nuovi strumenti per contrastarli”. Lo ha detto il Dott. Luciano Gualzetti, Presidente della Consulta Nazionale Antiusura, durante la riunione svoltasi nei giorni scorsi a Palermo – presso il Salone Cardinale Lavitrano nel Palazzo Arcivescovile – per l’Assemblea delle Fondazioni Antiusura e per il convegno nazionale “Nel nuovo scenario socio-economico, l’azzardo anticamera dell’usura”.

“C’è bisogno di un’alleanza tra tutti coloro che possono giocare un ruolo nella prevenzione e nella cura dei dipendenti da azzardo: istituzioni, imprese, terzo settore. Solo con un approccio integrato culturale, sanitario, sociale ed educativo – ha aggiunto – si possono ristabilire priorità e nuovi modelli di educazione che vedano l’uomo in tutte le sue dimensioni. Non possiamo continuare ad assistere passivamente i nostri giovani, per un’appartenenza calcistica, siano adescati dall’azzardo e dalle dipendenze patologiche. L’ascolto e la lettura della realtà devono portarci a mettere insieme le esperienze che ciascuno riesce a mettere in campo, per un’assunzione di responsabilità comune”.

E’ quindi intervenuto il Cav. Filippo Torrigiani, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia: “Il fenomeno dell’azzardo, attraverso un’ascesa pressoché irrefrenabile, ha assunto oramai da anni dimensioni di volumi di denaro impressionanti, che in più di un’occasione hanno dato e danno luogo a fenomeni degenerativi di natura economica e sociale. Dinnanzi ad un fenomeno di enormi dimensioni come quello dei giochi e delle scommesse, è divenuto improcrastinabile rendere i processi di tutela della salute in primis, vigilanza, regolamentazione, controllo e repressione sempre più funzionali ed ordinati con l’obiettivo di garantire legalità all’intero sistema. Non di meno giova rammentare che il fenomeno concorre, peraltro, a produrre quella che è anche definita ‘povertà indotta’. Uno sviluppo corretto, equilibrato e sostenibile di un mercato in continua evoluzione, passa necessariamente da un apparato che ne garantisce legalità, efficienza della vigilanza e controlli che lo Stato deve assicurare”.

Articolo precedenteLudopatia, Abodi (ministro Sport): “Oltre alla prevenzione dobbiamo cercare di proteggere ciò che è legale da ciò che illegale”
Articolo successivoDecreto dignità, Tar Lazio annulla ordinanza-ingiunzione per violazione divieto pubblicità giochi: “Omessa comunicazione del provvedimento di avvio del procedimento sanzionatorio”