“Nell’ultimo trimestre del 2022 sono state aperte 91.216 nuove partite Iva con una flessione del 14,3% rispetto al corrispondente periodo del 2021. La flessione era da attendersi dato l’elevato numero di aperture che si era registrato nel 2021 a seguito dell’allentamento delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19”. E’ quanto rende noto l’Osservatorio sulle partite Iva del Ministero dell’Economia e delle Finanze nella sintesi dell’aggiornamento del quarto trimestre 2022.

“La distribuzione per natura giuridica mostra che il 60,8% delle nuove aperture di partita Iva è stato operato da persone fisiche, il 31% da società di capitali, il 4,1% da società di persone; la quota dei “non residenti” (essenzialmente costituiti da società di commercio on-line) e quella delle “altre forme giuridiche”, rappresentano complessivamente il 4,2% del totale delle nuove aperture. Rispetto al quarto trimestre del 2021, la diminuzione di avviamenti è generalizzata, raggiungendo il 45,7% per i non residenti (dopo il forte aumento registrato nel 2021), mentre si assesta al 14,2% per le persone fisiche e al 7,6% per le società di capitali.

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 46,3% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,6% al Centro e il 30,6% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso – prosegue l’Osservatorio – evidenzia che le flessioni maggiori si sono registrate in Basilicata (-36,9%), Friuli V.G. (-31,9%) e Sardegna (-19,5%); solamente la Valle d’Aosta mostra un aumento (+8,2%).

In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 21,1% del totale, seguito dalle attività professionali con il 14,3% e dall’edilizia (11,1%). Rispetto al quarto trimestre del 2021, tra i settori principali i maggiori decrementi si notano nell’agricoltura (-34,4%), nel settore edile (-25,7%) e nel commercio (-19,4%). In controtendenza si registrano gli aumenti nei trasporti (+4,3%) e nell’istruzione (+2,1%).

Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra la consueta prevalenza della quota maschile, pari al 62,3%. Il 47,5% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni e il 31,3% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano diminuzioni di aperture: dal -19,1% della classe più anziana al -11,5% della più giovane. Analizzando il Paese di nascita degli avvianti, si evidenzia che poco più del 24% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero.

Nel periodo in esame 34.339 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 37,6% del totale delle nuove aperture, con una flessione del 9,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”, conclude l’Osservatorio.

Nel quarto trimestre del 2022 le nuove partite Iva aperte nel settore “Lotterie, scommesse e case da gioco” sono state in totale 145. Nello specifico ne sono state aperte 52 a ottobre (+13,04% rispetto a ottobre 2021 e +10,64% rispetto a settembre 2022), 40 a novembre (+8,11% rispetto a novembre 2021 e -23,08% rispetto a ottobre 2022) e 53 a dicembre (+35,90% rispetto a dicembre 2021 e +32,50% rispetto a novembre 2022). In tutto il 2022 le nuove partite Iva aperte nel settore “Lotterie, scommesse e case da gioco” sono state in totale 596 (+37,96% rispetto al 2021, quando ne erano state aperte 432).

Articolo precedenteMasaf, ippodromo di Treviso: differite le giornate di corse al trotto previste per il 18 e 25 febbraio
Articolo successivoTerrybet: sorprese per i giocatori alla ripresa delle attività di Sport e Casinò