“Questa iniziativa ha stimolato curiosità in noi vecchi esperti del settore. E’ già un grande evento aver stimolato questa curiosità. Questo è un approccio importante. Noi abbiamo sempre usato approcci di controllo, di repressione dell’abuso. Stavolta si mira a capire cosa prova il giocatore quando si mette di fronte a una macchinetta o al proprio device per iniziare a giocare. E’ un tentativo di comprendere le ragioni del giocatore, per poi ricondurlo alla ragione. Sono molto curioso di capire come la scienza comportamentale possa dare una mano, soprattutto perchè ci apre molte possibilità di intervento nel settore. A breve ci sarà il riordino del gioco e non è da escludere che possano trovare spazio anche approcci che si fondando su altre conoscenze”.

Lo ha detto Antonio Giuliani (nella foto), Dirigente dell’Ufficio gioco a distanza e scommesse dell’ADM, intervenendo a Roma presso l’Università LUMSA alla presentazione del progetto – condotto da BVA Doxa e dalla BVA Nudge Consulting – dal titolo “Gentilmente Responsabili – Le scienze comportamentali per un gioco consapevole”.

“Quello degli apparecchi è un modo legittimo di divertirsi. La percezione è sempre importante, la cosa che mi ha colpito è l’idea che il non giocatore ha del giocatore. Spesso e volentieri noi di ADM e i concessionari partiamo dal presupposto che ci sia un certo numero di giocatori che sono pronti ad andare nell’illegale. Questo mi fa infuriare. Diamo un’immagine di persone al limite della legalità, pronte a spostarsi nell’illegalità perchè già predisposte ad andarci. Il linguaggio è quindi molto importante. In generale, dovremmo imparare a parlare del settore anche al di fuori del cenacolo dei giochi, accettando il confronto. Bisogna uscire da questo circolo chiuso. Le scienze comportamentali potrebbero davvero aiutare ad uscire dal ghetto”, ha concluso Giuliani.

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