L’ANJ e il Mediatore di gioco sono stati interrogati in diverse occasioni dai giocatori sulla validità di alcune clausole stipulate nelle Condizioni Generali d’Uso (CGU) e nelle regole dei giochi e delle scommesse degli operatori online autorizzati. La questione della validità di tali clausole potrebbe essere sollevata anche dinanzi ai tribunali. In questo contesto, l’ANJ ha deciso di effettuare una revisione della documentazione contrattuale di tutti gli operatori autorizzati online. Tale riesame è stato effettuato con l’obiettivo di raggiungere un livello soddisfacente di conformità legale, prima di eventuali controlli successivi. Non costituisce una convalida da parte dell’ANJ. Gli operatori, infatti, restano gli unici responsabili della redazione della documentazione contrattuale, che non è destinata ad essere standardizzata.

I principali risultati e le aree di miglioramento a beneficio dei giocatori

Tale revisione globale e gli scambi che hanno avuto luogo in questa occasione tra i servizi ANJ e gli operatori hanno portato alla soppressione di varie clausole, alcune delle quali erano illegittime a causa del loro carattere abusivo, altre erano ambigue e quindi suscettibili di comportare difficoltà di attuazione. Queste includono le seguenti clausole:

  • clausole che escludono in tutto o in parte la responsabilità degli operatori, limitando indebitamente il diritto dei giocatori al risarcimento in caso di violazione da parte dell’operatore di gioco;
  • clausole che ostacolano l’esercizio di azioni legali da parte dei consumatori, come quelle che impongono al giocatore, in caso di controversia, di adire un giudice diverso da quello del suo domicilio. Indipendentemente dal luogo in cui si trova la sede legale dell’operatore, anche quando si trova all’estero, il giocatore deve poter adire il tribunale del suo domicilio;
  • clausole che limitano i mezzi di prova a disposizione dei consumatori;
  • clausole che riducono la durata della prescrizione, durante la quale il giocatore può far valere i propri diritti nei confronti dell’operatore, che, in linea di principio, è di cinque anni;
  • clausole che consentono all’operatore di limitare le scommesse dei giocatori senza dover giustificare un motivo legittimo. A tal proposito, l’ANJ ha ricordato agli operatori che una limitazione delle scommesse senza un motivo legittimo può costituire un rifiuto di fornire servizi vietato dal Codice del Consumo, o addirittura, a seconda delle circostanze, una pratica commerciale ingannevole. A tale riguardo, il motivo legittimo, che deve sempre poter essere dimostrato dall’operatore, può essere basato in particolare su:- la prevenzione del gioco d’azzardo eccessivo o patologico e la tutela dei minori;- la lotta contro la frode, il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo;- o l’esposizione finanziaria del professionista.
  • clausole suscettibili di ostacolare i pronostici dei giocatori, come quelle che potrebbero portare, in caso di parità o parità di classifica, al pagamento da parte del giocatore di una somma inferiore alla sua puntata iniziale (pagamento della scommessa a quote inferiori a 1).

Al termine di questa revisione, gli operatori hanno corretto la maggior parte delle clausole così identificate.

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