Tra le carte che riguardano l’inchiesta sul calcio-scommesse in cui è coinvolto il centrocampista della Juventus, Nicolò Fagioli, sono emerse alcune schedine che il giocatore riceveva sull’app di messaggistica Threema – alternativa a WhatsApp – come ricevuta dopo aver puntato. Il ragazzo era convinto che in questo modo fosse impossibile tracciare i suoi movimenti. E’ quanto riporta repubblica.it.

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