Poi una mattina Nicolò Fagioli ha capito di aver toccato il fondo. Era il 25 maggio 2023. Ha preso il telefono e mandato un messaggio a Paolo Jarre, il suo terapista: «Mi sono svegliato con un vuoto dentro, bruttissimo». Ma per il centrocampista piacentino della Juventus la passione per le scommesse già da tempo era diventata un’ossessione poi degenerata in un incubo. Soldi presi in prestito dai compagni, e ancora da restituire. Bugie, una dopo l’altra. Minacce ricevute a qualsiasi ora, anche in piena notte: «Ti spezzo le gambe». Un incubo da cui probabilmente è uscito ieri, con l’accordo fra i suoi legali e la Figc: il patteggiamento lo terrà fuori dal campo sette mesi, squalificato fino a fine stagione, e pagherà una multa di 12.500 euro. Altri 5 mesi sono stati convertiti in pene alternative: li dovrà spendere in attività utili, parlando nelle scuole calcio del vizio del gioco e delle conseguenze drammatiche che può causare. Se non lo farà, i benefici del patteggiamento — vera e propria punizione “rieducativa”, per la Federcalcio — cadranno e lui sconterà 36 mesi, la squalifica minima prevista dal Codice di giustizia sportiva per chi viola il divieto di scommesse. E’ quanto si legge su repubblica.it.

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