(Jamma) Protesta del Presidente regionale dell’Acli Emilia-Romagna, Walter Raspa, sul provvedimento del Governo in merito alle ludopatie e al “gioco d’azzardo”. “Le Acli avevano aderito con convinzione alla Campagna nazionale “mettiamoci in gioco” e tutti i bar, i circoli e le sedi dell’associazionismo Acli dell’Emilia Romagna sono state invitate a rimuovere le “slot machine” anche con incentivi sul tesseramento e con aiuti – dice Walter Raspa -. Lo hanno fatto non a parole come spesso politici e sindaci fanno solo nell’annunciare, ma con fatti veri, ed oggi sono deluse dal provvedimento del governo, che da una parte stigmatizza il gioco d’azzardo e parla di vera e propria dipendenza, dall’altra aumenta le sale giochi.”
“I dati parlano di una spesa degli italiani per il gioco d’azzardo ulteriormente salita da 15,5 miliardi di euro nel 2003 a 79,8 nel 2011 con un incremento del 52% l’anno ed un fatturato totale che vale il 5% del PIL. – si legge nella nota di Raspa – Oggi lo Stato va nella direzione opposta rispetto a quanto dichiarava prima, inserendo nel provvedimento nella nuova Legge di stabilità un provvedimento che invece di combattere il fenomeno del gioco d’azzardo, a sorpresa eroga 30 nuove concessioni per sale Bingo e 7.000 nuove concessioni per video lottery con l’obiettivo di incassare 145 milioni di euro.”
“Negli ultimi mesi le Acli si sono impegnate fortemente sulla prevenzione del gioco d’azzardo ed hanno firmato un protocollo di intesa – di regolamentazione – con le altre associazioni riconosciute della Regione Emilia Romagna in cui si impegnano a prevenire nei propri locali dell’associazionismo le pesanti conseguenze sociali che il gioco d’azzardo fa ricadere nelle famiglie italiane. Le Acli rivolgono un appello ai politici di smetterla con gli annunci illusori e li invitano a fare il bene comune della nostra società” conclude il Presidente regionale Walter Raspa.
