“Non si può non segnalare la presenza di alcune criticità evidenti. Su questo decreto avevamo già chiesto al Governo che fosse disciplinato l’intero mercato nella sua interezza. Questo perchè come operatori riteniamo che la garanzia maggiore per i lavoratori sia quella di avere delle regole certe e per quanto possibile equilibrate. Con questo decreto attuativo si individua la scelta di prediligere nella impostazione un meccanismo che penalizza moltissimo le piccole e medie imprese, al punto da portare all’esclusione dal mercato almeno il 50% degli operatori. Se si considera che il costo della concessione era originariamente di 200mila euro, oggi viene chiesta una fee di ingresso 35 volte maggiore. Si capisce la necessità di cassa, ma così c’è anche il rischio che si incassi di meno. La nostra posizione su questo aspetto non può quindi che essere critica. Si perde molto sul territorio, anche nell’online, e questo vuol dire mettere in crisi la certezza che tutti i giocatori resteranno sulla rete di raccolta legale. Si sono favoriti i grandi marchi, ma questo non è sufficiente per dire che le regole varate abbiano raggiunto un punto di equilibrio. E’ chiaro che ci troviamo di fronte a un decreto più semplice che non presuppone il passaggio in Conferenza Unificata per un accordo sulle regole che ad oggi sono particolarmente penalizzanti per l’offerta fisica, ma è altrettanto vero che ci si trova in un mercato dove c’è sempre di più la multicanalità, dove gli stessi operatori non sono specializzati solo su una tipologia di offerta. Di conseguenza la scelta di differenziare i bandi creerà sicuramente una situazione di disequilibrio. L’auspicio è che il prima possibile si possa avviare un confronto in Conferenza Unificata affinchè si possa raggiungere una regolamentazione del gioco certa e omogenea in Italia. La previsione del decreto di un importo massimo di 10 euro per la ricarica del conto di gioco riteniamo sia troppo penalizzante, così come il limite massimo di 100 euro settimanali. Questo rischia di rendere per l’utente appetibile un tipo diverso di approccio all’esperienza di gioco. L’esercente, nel momento in cui non ha margine di guadagno sufficiente, non ha un’offerta interessante e ha limitazioni eccessive, potrebbe rappresentrae l’anello debole della catena e diventare nel tempo una pericolosa autorete per quello che è l’obiettivo di rendere trasparente la raccolta e l’accesso al gioco. A differenza di quanto si pensa, parliamo di un settore che è comunque in sofferenza”.

Lo ha detto Generoso Bloise (nella foto), avvocato Sapar, in audizione in Commissione Finanze del Senato sul decreto di riordino del gioco online.

Riportiamo di seguito la memoria congiunta sottoscritta da Acadi, AsTro, EGP-Fipe e Sapar, rilasciata in Commissione Finanze dopo l’audizione:

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