“Poteva essere una occasione per una riforma del gioco online che centrasse 4 obiettivi condivisi e condivisibili: LEGALITA’, TUTELA DEI GIOCATORI, GETTITO ERARIALE e TUTELA DI AZIENDE E LAVORATORI.

Spiace – osserva Remo Fiori, presidente della associazione CIGO – invece rilevare che il Governo ha scelto una strada miope, dalla quale traggono indubbio vantaggio le grandi multinazionali, le uniche in grado di sostenere l’onere della famigerata una tantum.

Infatti, si è scelto di azzerare, facendo uso abnorme e distorto di una delega conferita per un riordino, una intera filiera di piccole e medie aziende ITALIANE attraverso l’imposizione di un prezzo di aggiudicazione (7 milioni di euro) assolutamente sproporzionato, ingiustificato ed irrealistico:

un prezzo troppo basso per le GRANDI MULTINAZIONALI, un prezzo proibitivo per le piccole e medie imprese ITALIANE.

Si è scelto inoltre di azzerare nei fatti una rete di oltre 50 mila micro imprese italiane (PVR) per privilegiare le reti specialistiche facenti capo sempre alle GRANDI MULTINAZIONALI.

Nonostante le relazioni, gli avvisi, le comunicazioni delle Associazioni di settore si è scelta una strada che NON porterà il gettito erariale atteso (chi coprirà il BUCO?), che tuttavia spazzerà via centinaia di aziende ITALIANE e migliaia di posti di lavoro e che consegnerà nuovi spazi di mercato ai colossi off shore del .com con buona pace della tutela dei giocatori e dei controlli di legalità.

Eppure sarebbe bastato applicare principi di buon senso…

Prezzo di aggiudicazione commisurato alla realtà aziendale del concessionario.

PVR finalmente regolarizzati attraverso un ALBO, controllati e monitorati ma non espulsi nei fatti dal mercato.

Come finirà? Sicuramente in ogni Tribunale esistente, con un solo vincitore che oggi può festeggiare: 

IL MERCATO IRREGOLARE, NON AUTORIZZATO, NON CONTROLLATO, NON TASSATO”.

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