Il settimanale Famiglia Cristiana dedica una copertina al fenomeno del gioco dā€™azzardo. Tra le interviste anche quella a Emmanuele Cangianelli, presidente di EGP FIPE.

In tanti puntano il dito contro il sistema che consente “il gioco che rovina” e anzi ci lucra su.

La replica? Ā«I giochi in denaro (o “d’azzardo”, ma questa sarebbe la definizione giuridica di giochi illegali) sono fenomeno culturalmente e politicamente divisivo: non c’ĆØ dubbioĀ», dice Emmanuele Cangianelli, il presidente dell’EGP, l’organizzazione datoriale di FIPE Confcommercio che rappresenta gli imprenditori specializzati nei “giochi pubblici”, i giochi in denaro regolamentati dallo Stato ed esercitati in sistemi concessori. Ā«Tuttavia ĆØ un fatto che nel nostro Paese, dai primi anni Duemila, esista un sistema di regolamentazione e controllo studiato nel mondo, che consente di vigilare sul mercato (fino ad allora quasi sommerso) e di creare condizioni di tutela per i consumatori.

Questo sistema ha generato inoltre migliaia di imprese e decine di migliaia di occupati; senza parlare di entrate miliardarie per l’erarioĀ». Cangianelli, perĆ², ammette: Ā«Il mercato regolamentato da molti anni, stenta a trovare soluzioni efficaci per prevenire le dipendenze e i disturbi. Le tensioni culturali e politiche che richiamavo hanno suggerito soluzioni astratte, poco adeguate ad effetti duraturi sulle migliaia di persone affette da compulsivitĆ , anche secondo autorevoli societĆ  scientifiche. Le imprese che rappresento e, piĆ¹ ampiamente, il Sistema Confcommercio – in assenza di soluzioni legislative efficaci, anche a causa di approcci divergenti tra lo Stato e le Autonomie regionali e locali – ha adottato da tempo una strategia di gestione di impresa orientata non solo a garantire un diffuso presidio di legalitĆ 

nel mercato ed approcci consapevoli alle forme di intrattenimento con vincite in denaro, ma soprattutto a rendere concrete la formazione degli operatori a riconoscere le dipendenze ed orientare alle cure e l’impostazione di sistemi di esclusione dal gioco, lo sviluppo dei quali puĆ² garantire anche importanti azioni di comunicazione sociale su queste problematiche.

In altre parole, gli imprenditori ed i loro collaboratori appartenenti al nostro sistema provano a promuovere quel consumo consapevole di “gambling” che, proprio se consapevole, ĆØ considerato moralmente accettabile anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica )Ā». L’auspicio ĆØ quello di Ā«un riordino della legislazione in materia, per giungere ad un equilibrio piĆ¹ solido tra attivitĆ  di mercato, legalitĆ , tutela delle personeĀ» e contrastare in modo piĆ¹ incisivo le piattaforme illegali.

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