Cardia (presidente Acadi): “Rete generalista insostituibile, è presidio legalità e fondamentale per gettito e occupazione”.

Il comparto del Gioco pubblico è uno dei punti fermi dell’economia italiana: oltre 11 miliardi di gettito erariale, 65 mila aziende, 150.000 occupati. Ma l’apporto del nostro settore non è soltanto valutabile in termini fiscali, previdenziali, occupazionali e di PIL ma anche in quanto presidio sui territori sotto il profilo della tutela della salute, del risparmio e dell’ordine pubblico. Le aziende e le persone che operano sui territori sono il vero garante di legalità a tutela dell’intero settore, dei milioni di giocatori e dello Stato italiano”.

Lo afferma Geronimo Cardia, presidente di ACADI (Associazione Concessionari di Giochi Pubblici), annunciando il Forum Acadi 2023 che si terrà mercoledì 20 settembre alle ore 10.00 presso la sede di Confcommercio a Roma (Piazza Belli, 2). Durante il Forum, al quale parteciperanno i principali rappresentanti del mondo del gioco pubblico e numerosi esponenti del governo, delle istituzioni e della politica, verrà presentato il Bilancio di Sostenibilità del Comparto del Gioco Pubblico.

“I dati del Bilancio di Sostenibilità che presenteremo – continua il presidente di Acadi – dicono a chiare lettere che la rete distributiva territoriale degli esercizi generalisti è protagonista tra le altre reti nel consentire il perseguimento degli interessi costituzionali sottesi all’esistenza dell’offerta pubblica di gioco. Pensare di ridurre, comprimere, limitare o in qualche modo penalizzare la sua presenza oggi radicata sui territori significa compromettere non solo il gettito erariale e l’occupazione, ma anche gli interessi costituzionali della tutela della salute dell’utente e della fede pubblica, della tutela dell’ordine pubblico come la prevenzione del riciclaggio dei proventi di attività criminose”.

“Siamo dunque convinti – conclude Cardia – che sia sì necessario il riordino del comparto e che questo non possa prescindere da una equa distribuzione tra punti specializzati e punti generalisti, senza penalizzare direttamente o indirettamente chi alla fine permette il perseguimento di tutti gli obiettivi di interesse pubblico dell’intero settore, ovvero gli operatori sul territorio”.

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