“Il termine ecosistema è proprio quello che noi utilizziamo quando vogliamo descrivere cosa si intende per una sala bingo, una sala giochi di grandi dimensioni”. Imma Romano, Direttrice Relazioni Istituzionali e Comunicazione presso Codere Italia Spa, è intervenuta oggi per parlare di sale giochi al convegno dal titolo “Gaming Halls: intrattenimento, socialità e consumo responsabile” organizzato da EGP Fipe e che si è tenuto nel corso di Host, fiera mondiale dedicata al settore della ristorazione e dell’accoglienza.

“Spesso sfugge questo aspetto perché non si conosce nel dettaglio come funziona una sala giochi. Parliamo di sale spesso gestite da grandi multinazionali, con esperienze a livello internazionale, con un core business forte e importante, una conoscenza che arriva da molto lontano. Quello che noi abbiamo al loro interno è un’offerta di intrattenimento a 360°, che quindi non contempla soltanto il gioco e l’offerta di gioco (e ovviamente parliamo di gioco legale). Perché, è bene precisarlo, questo è l’elemento dirimente, perché entrare in una sala concessionaria vuol dire già di per sé entrare in un mondo chiaro e trasparente, dove non c’è niente da nascondere, dove non ci sono polveri da mettere sotto il tappeto bensì dove ci sono persone che lavorano in base a dei contratti di lavoro nazionali, riconosciuti con tutte le tutele. Ci sono persone che sono in grado, grazie a una attenta formazione, di essere in qualche misura punti di riferimento per i clienti. L’offerta va al di là del solo gioco, come si diceva, ma aperte a un’offerta di intrattenimento che comprende la musica, gli eventi. Siamo in un contesto dove si parla di gastronomia, forse non ai livelli del ristorante stellato, ma comunque attraverso un’offerta curata che passa anche dalla selezione dei fornitori. Essere più vicino al consumatore vuol dire ascoltarlo, non c’è solamente l’operatore di gioco, quindi, non c’è soltanto il ragazzo che ti vende la cartella o la persona che si occupa della cassa, ma ci sono professionalità specifiche per tutti i livelli di intrattenimento. Il cuoco piuttosto che il cameriere, devono avere professionalità specifiche e nel momento in cui selezioniamo il personale dobbiamo tener conto di una serie di aspetti che ci portano a cercare le persone giuste da mettere nel posto giusto. Questo perché la relazione col cliente è fondamentale, come lo è in un bar; quello che viene definito valore umano. È questo il valore fondamentale rispetto al nostro prodotto di gioco, ma credo rispetto a qualunque altro tipo di prodotto. Nessuno andrebbe in un posto dove non lo trattano con le dovute attenzioni. Questo vuole dire investire sulla formazione in modo continuativo per essere certi di soddisfare sempre le aspettative del cliente. Tutto ciò richiede impegno: ci sono interi dipartimenti, quindi intere professionalità che si occupano esclusivamente di questo. Nella nostra offerta la responsabilità ambientale e l’attenzione per una sostenibilità economica sono importanti. Le grandi sale, ovviamente, hanno degli altissimi consumi energetici proprio perché gli stessi apparecchi nelle sale assorbono energia. Quindi prendiamo in considerazione tutto quello che può essere messo in campo per ridurre l’impatto energetico nella nostra economia, ma anche per ridurre l’impatto ambientale. Pensiamo alla raccolta differenziata, alla raccolta del vetro, all’utilizzo di materiali di servizio riutilizzabili. Dopo l’emergenza pandemica e il massiccio utilizzo di plastica stiamo progressivamente tornando all’utilizzo di materiali lavabili, al vetro e alla ceramica”.

La dottoressa Romano ha parlato anche di tecnologie digitali: “Credo che ci debba essere un giusto compromesso tra tradizione e nuove tecnologie, del resto le sale sono spesso frequentate da persone anche non giovanissime. Quindi è necessario mantenere un minimo di tradizione, così come fa in tutta l’offerta, con un occhio puntato al futuro”.

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