Delega fiscale: FLP presenta i suoi emendamenti al disegno di legge

(Jamma) La Segreteria nazionale FLP Finanze ha predisposto una serie di proposte, sotto forma di emendamento, da inserire all’interno della prima ipotesi di testo approvato in data 8 agosto 2013 dalla Commissione Finanze della Camera del disegno di legge “Disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita”, la cosiddetta delega fiscale.

“Il termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione – si legge nella nota della Flp Finanze – scade il 10 settembre e quindi abbiamo dovuto necessariamente accelerare la fase di elaborazione proprio per fare in modo che comunque alla ripresa dei lavori tutti i componenti della Commissione Finanze, il Vice Ministro Casero (che ha seguito l’iter dei lavori in Commissione) ed il Sottosegretario Baretta che ha la delega al personale e con il quale è aperto il confronto con le OO.SS. nazionali, fossero preventivamente in possesso del nostro documento.

Abbiamo volutamente inteso porre al centro del dibattito e della proposta di legge le questioni del personale e del funzionamento delle strutture, quasi del tutto ignorate nella bozza di testo approvato, quasi che le questioni relative al buon funzionamento della macchina fiscale, la lotta all’evasione, un fisco più equo e trasparente, potessero prescindere dalla valorizzazione delle risorse umane, dal riconoscimento delle professionalità, dal rafforzamento delle strutture, oggetto di tagli inaccettabili che hanno provocato una diminuzione del personale, negli ultimi dieci anni, di circa il 14 per cento a fronte del 4,4 per cento della media delle pubbliche amministrazioni.

La nostra proposta, che avrete modo di leggere sia nell’articolato predisposto che nella lettera di accompagnamento ai componenti della Commissione Finanze ed ai rappresentanti del Governo, che trovate in allegato al presente notiziario, è quella di approvare, all’interno del DDL, una specifica delega affinché siano al più presto affrontate e riviste, in modo organico, le questioni relative all’organizzazione istituzionale delle Agenzie, alla luce della maldestra e sbagliata incorporazione, ma anche, o soprattutto è meglio dire, quelle relative al riconoscimento della specificità delle funzioni svolte dal personale del fisco e quindi della necessità che su ordinamento, carriere, risorse economiche, organici, assunzioni, mantenimento degli Uffici, si approvino norme, in deroga e anche sperimentali se necessario, che ci permettano di uscire, mediante l’apertura di specifici confronti e negoziati con le Amministrazioni, dall’empasse in cui norme punitive, blocco delle retribuzioni e delle carriere e tagli lineari ci hanno ricacciato.

Perché un fisco migliore ha bisogno di amministrazioni che siano in grado di funzionare e lavoratori sempre meglio professionalizzati e motivati”.

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