“Noi non facciamo solo gioco, ma intrattenimento. Quando si fa intrattenimento non può esserci malattia. La ludopatia è diventata un problema reale del nostro settore, ma non è tartassando il comparto o abbassando il payout che si può risolvere la ludopatia. Così si ottiene l’effetto contrario, lo dicono gli psicologi. Il gioco era un gioco, ora non è più così. Noi vogliamo farlo ritornare ad essere intrattenimento. Attenzione a quando si associa il gioco a droga e prostituzione, perchè la droga e la prostituzione sono illegali, mentre il gioco è lecito. Noi vogliamo un riordino culturale del gioco, noi non siamo il male. Facciamo ciò che lo Stato ci ha permesso di fare, rispettando le regole. Noi siamo contro il gioco illegale, sia per una questione economica che di immagine. Siamo stanchi di essere additati come il male del terzo millennio. Noi siamo persone, non numeri scritti su un foglio di carta che fanno del male”.

Lo ha detto Gianmaria Chiodo (nella foto), presidente CNI, intervenendo a Napoli al convegno organizzato dall’Associazione Gestori Scommesse Italia su gioco legale e rispetto delle regole.

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