Carbonia (CI). Varati nuovi limiti per l’apertura di sale giochi e installazione di apparecchi

(Jamma) Energico giro di vite contro le sale gioco e gli apparecchi da intrattenimento con vincite in denaro nel Comune di Carbonia. Il consiglio comunale ha approvato un regolamento che detta norme per il funzionamento delle sale da gioco e per la installazione delle slot machine. Nessun intervento – visto che sarebbe stato impossibile regolamentarlo altrimenti – rispetto agli esercizi e alle macchinette già in funzione. Ma d’ora in poi una serie di regole renderà difficile il loro proliferare. E, soprattutto, non sarà possibile in via generale la loro collocazione nel centro urbano.

Il regolamento, che è stato oggetto di particolare attenzione da parte della Commissione affari sociali è stato il risultato quasi obbligato della presa d’atto di una situazione che vede un sempre maggiore numero di richieste di apertura di sale giochi nel territorio comunale, della necessità di tutelare alcune fasce di popolazione più a rischio di dipendenza. Al via le regole, quindi, che colpiscono non solo le sale gioco propriamente dette ma anche i pubblici esercizi dove sono installate le “macchinette”. In linea generale, per il futuro, è sancito il divieto assoluto di insediare sale da gioco che ospitino slot machine all’interno della area A del piano urbanistico comunale, ovvero, viste le caratteristiche della città, all’interno della più ristretta cinta urbana.

Più specificatamente, l’eventuale insediamento deve avvenire a non meno di cinquecento metri da asili, scuole, ospedali, luoghi di culto, cimiteri, ricoveri e strutture destinate ad attività assistenziali.ed educative. Una città blindata, insomma, a guardare la dislocazione attuale degli edifici e dei servizi. E, non appena scadranno i termini contrattuali, dovrà lasciare campo libero anche la sala giochi ubicata, con una anomala presenza, nel centro intermodale.

Il regolamento infatti vieta l’insediamento di sale da gioco in edifici di proprietà del comune.

«Il regolamento è una scelta di civiltà – ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali, Maria Marongiu –. I casi diludopatia, che è un disturbo psicologico che non consente di controllare l’impulso a a giocare d’azzardo sono in aumento. E a cadere nel vortice del gioco d’azzardo sono spesso persone di categorie a rischio, che sperano nella fortuna per risolvere i propri problemi e poi finiscono per dare il colpo definitivo alla loro condizione».

Intanto, si cerca di limitare la quantità di slot machine disponibili per il pubblico, legando il loro numero all’ampiezza degli esercizi in cui sono collocate. Nei bar, ristoranti ed esercizi commerciali saranno possibili due apparecchi per superfici di 15 metri quadri, sei apparecchi per una superficie fino a cento metri quadri e un massimo di otto per superfici maggiori. Otto è il limite massimo anche per le rivendite di tabacchi e ricevitorie del lotto. In questo caso saranno possibili quattro apparecchi per superficie fino a 20 quadri e uno ogni dieci metri quadri aggiuntivi. Limitazioni modeste, ovviamente, per le sale gioco, dove sarà possibile arrivare, spazio permettendo, a collocare fino a 75 apparecchi. Che cambi una situazione che in città appare preoccupante non è comunque certo. Il regolamento vuole comunque diventare un deterrente e, soprattutto, tende a mettere un argine al fenomeno. C’è da dire che, almeno per gli aspetti più diretti e immediati, la regolamentazione arriva comunque in ritardo, tenuto conto che nessuna delle strutture esistenti sarà smantellata.

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