Belluno. Cittadini e associazioni insieme per proporre soluzioni contro il gioco d’azzardo

(Jamma) «Il Comune attivi degli interventi disincentivanti e di protezione contro la diffusione delle sale da gioco». Lo chiedono una ventina di cittadini e quasi altrettante associazioni che hanno presentato nei giorni scorsi un documento direttamente all’assessore alle politiche sociali, Martina Ravagni.

«La nostra richiesta nasce da una particolare sensibilità nei confronti di questi problemi, anche in considerazione del fatto che vediamo sempre più anziani che giocano molti soldi al “Gratta & vinci” oppure in altre iniziative in cui tentano la fortuna, mentre le sale da gioco in città stanno aumentando. Non possiamo dimenticare neppure l’allarme lanciato nei mesi scorsi dallo stesso dirigente del Sert, Alfio De Sandre che ha istituito appositamente all’interno degli Acat (club degli alcolisti), dei gruppi per sostenere le persone dipendenti dal gioco. Chiediamo che il sindaco e l’amministrazione comunale si facciano carico di queste problematiche legate al gioco d’azzardo, prendendo in considerazione linee guida già applicate da altre amministrazioni per limitarne il propagarsi», dicono i cittadini.

Esiste già un manifesto dei sindaci “per la legalità contro il gioco d’azzardo” che è stato firmato ormai da quasi 300 comuni.

Ma il gruppo di cittadini contro il gioco d’azzardo lancia anche delle proposte a Palazzo Rosso per risolvere il problema. «Si potrebbe pensare all’elaborazione e distribuzione simbolica di un adesivo da esporre nei locali che non hanno le slot, oppure si potrebbe pensare di avviare una mappatura del fenomeno in città. Sarebbe importante confrontarci con gli altri Comuni per condividere la possibilità di estendere il valore massimo dell’Imu alle sale giochi riducendo la Tarsu invece per gli esercenti no slot. Insomma, premiare chi non predilige le sale da gioco».

L’intento del gruppo spontaneo di cittadini e associazioni è quello di coinvolgere anche i parlamentari locali perché «si giunga ad una norma a protezione delle nostre città per prevenire questa pericolosa invasione di sale gioco che spesso nascondono anche illecite attività», scrive questo gruppo di bellunesi.

A firmare a sostegno di questa iniziativa spontanea ci sono tra gli altri l’Acat, il Consultorio familiare, le Bretelle Lasche, l’Università della terza età, associazioni sportive, Insieme si può, il Ceis, l’Auser. Associazioni che si occupano di ogni tipo di attività, non solo quelle sanitarie o sociali.

«Fanno paura i dati resi noti dalla stampa per cui ogni anno in provincia di Belluno si spendono 900 euro pro capite per il gioco d’azzardo, e sono in aumento anche le persone per cui la dipendenza da gioco diventa patologica. Dobbiamo contrastare questo fenomeno impedendone il propagarsi. Di sale da gioco d’azzardo ne abbiamo già fin troppe a cominciare da via Mezzaterra, senza contare quelle in via Vittorio Veneto o Vecellio».

 

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