Una nuova stagione per il gioco, ma senza bugie, odio e invidia

(Jamma) – Il gioco è un settore a cui tutti gli Stati guardano con grande attenzione, sia come fonte di entrate sia come coinvolgimento della società civile.
Nei Paesi civili ogni prodotto di gioco vanta una partnership con un tema sociale, come ad esempio la pubblica istruzione, quindi ogni partecipante che compra una giocata contribuisce allo sviluppo della società civile alla quale partecipa e ha la certezza che i suoi soldi non finiscono nel calderone dell’Erario come avviene oggi in Italia. Quindi il partecipante non corre il pericolo che i suoi soldi finiscano nelle tasche di qualche manigoldo che in quel momento è illuminato dal potere.


Anche in Italia, nel secolo scorso, quando eravamo ancora un Paese del primo mondo, ovvero a bassa intensità di odio e invidia sociale, ogni prodotto di gioco aveva la propria specifica finalità sociale, per esempio: le puntate al Totocalcio concorrevano a finanziare le attività del CONI ovvero dello sport italiano; l’ENALOTTO aveva la finalità di supportare i lavoratori nel loro tempo libero, e la lotteria istantanea fu introdotta nel 1994 per sovvenzionare con 240 miliardi di lire (123.949.655,78 di euro) il cosiddetto piano “salva lavoro” del ministro Gino Giugni. Erano tempi in cui lo Stato ancora manteneva la parola. Un ultimo tentativo in questo verso. Il tutto sotto il controllo attivo del Ministero delle Finanze. Oggi tutto è cambiato, l’Italia ha fatto un passo indietro e tutto è nelle mani di AAMS. (e nemmeno visto che ora è alla Agenzia delle Dogane)
L’Italia, oggi
Oggi viviamo nell’era della casta, era che si caratterizza per bugie, odio ed invidia.
Gli italiani che hanno sempre avuto un rapporto controverso con tasse, imposte e tributi da pagare a qualsiasi titolo allo Stato, hanno preso il controllo della società.
Il sistema mediatico/politico ha fatto leva su questa anomalia del DNA e rappresenta lo STATO come una massa informe di corruzione, sprechi e casta.
Agli occhi di molti anche il gioco è diventato parte di questa massa informe, l’ultima grande bugia sotto gli occhi di tutti è quella delle VLT, quando agli abruzzesi fu promesso un immediato aiuto economico, sono trascorsi 5 anni ed il centro de L’Aquila è ancora un cumulo di macerie, però i Concessionaro hanno già sviluppato il loro business.
In questo contesto quando i rappresentanti del mondo del gioco cercano di giustificare l’attività di gioco accreditandosi all’opinione pubblica quali esattori per conto dello Stato ottengono solo il risultato di discreditare, agli occhi dell’opinione pubblica, gli operatori che rappresentano.
Rispetto al gioco l’italiano oggi si trova di fronte a due calderoni, il primo è quello dell’Erario dove finiscono tutte le imposte che gravano sul gioco, il secondo è il calderone delle regole rappresentato da AAMS che grazie ad una serie di provvedimenti fa le regole, gestisce il mercato e contemporaneamente controlla il suo operato.
Conclusione
Siccome nulla è immutabile è opportuno iniziare a riflettere su come rimettere in ordine, almeno socialmente il mercato.
Per prima cosa è attribuire ad ogni prodotto di gioco una specifica funzione sociale, per esempio le entrate fiscali degli apparecchi da intrattenimento sono tutte attribuite ai Comuni, riducendo in parte i trasferimenti di denaro dello Stato.
Seconda cosa è riattribuire al Parlamento parte dei poteri delegati ad AAMS e quindi ridimensionare il ruolo di questa alla sola gestione del mercato, ed al controllo dello mercato stesso.
Terza ed ultima cosa è quella di tornare ad utilizzare con maggior giudizio il termine “illegalità”, AAMS lo usa spesso come schermo per far passare provvedimenti privi di buon senso ed i grandi “opinion maker” del gioco lo usano a fini terroristici contro indirizzi politici avversi al gioco.

 

Sabrina Cima

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